Tratto da il Giornale di Vicenza, domenica 16 giugno 2013 – CRONACA – Pagina 13
LE REAZIONI. Il sindaco è intervenuto a sorpresa alla fine della manifestazione a campo Marzo. Ok al tavolo d´incontro, sì al dialogo
Sono quasi le 20 e 30 quando Achille Variati sale sul palco allestito a campo Marzo per portare ai partecipanti rimasti il saluto del primo cittadino.
«A conclusione del vostro corteo gioioso, colorato, sereno e pacifico, non poteva mancare il saluto del sindaco. Vicenza è una città bellissima (una risposta alle polemiche dei giorni scorsi in seguito alle dichiarazioni di Oliviero Toscani, ndr), moderna, accogliente e democratica. Il vostro pensiero ha bisogno del rispetto di tutti, quindi lo facciamo anche nostro».
Il presidente del comitato Vicenza Pride Marco Pino, poi, gli strappa una promessa. «Dico sì a un tavolo di incontro periodico sui diritti. La forza di una comunità la si riconosce anche dalla capacità di dialogo». Sceso dal palco, con i cronisti, Variati precisa che «non è d´accordo con tutto quello che viene detto e richiesto dai manifestanti, ma è giusto e sacrosanto dare loro il diritto di dimostrare pacificamente e presentare le loro istanze, nel rispetto degli altri».
Subito dopo il microfono va al neo eletto Everardo Dal Maso, che studia da… consigliere delegato alle pari opportunità. «Vicenza è stata la terza città in Italia a rilasciare l´attestato di famiglia anagrafica, riconoscendoci alcuni diritti in precedenza negati. è solo un primo ma ha dimostrato di essere una città all´avanguardia sul fronte dei diritti civili».
Nelle retrovie del corteo ha sfilato la giunta quasi al completo, con gli assessori Dalla Pozza («Una bella festa, piena di persone “normali”»), Sala e Zanetti. Umberto Nicolai veste la pettorina arancione del servizio d´ordine e apre la sfilata assieme ai poliziotti. «È come il Giro d´Italia, solo che qui lo spettacolo si vede dall´inizio alla fine. E lasciamo fuori la politica, oggi siamo qui per un fatto di sensibilità». All´altezza di contrà Porta Nova compare il suo predecessore Gianfranco Morsoletto, che scuote la testa. «È meglio che non commento, dicono che questa è la democrazia. Vabbè…»
In viale Roma passa per un saluto veloce anche il deputato del Pd Filippo Crimì («Scusate, devo andare a casa a studiare»). mentre Daniela Sbrollini sfila con il figlio Davide, due anni: «Ma è già un veterano in fatto di cortei e manifestazioni. Manca ancora la legge contro l´omofobia, la approveremo presto assieme a quella sul femminicidio». Le fa eco la collega di partito Alessandra Moretti. «Non mi sono piaciute le parole di Elena Donazzan sulla normalità. Cosa vuol dire essere “normali”? La nostra Costituzione non fa distinzioni». C´è anche il deputato padovano di Sel Alessandro Zan. «Vicenza oggi è una città liberata, contrariamente alla sua fama di città conservatrice e provinciale. Sono stato colpito positivamente dall´accoglienza dei cittadini. Ora però tocca alle istituzioni. I Comuni sono già avanti, al contrario di un Parlamento ancora sordo alla realtà.! Occorre accelerare sulle proposte di legge per i diritti civili». P.MUT.