L’assessore regionale Lanzarin ha le sue ragioni. Le Regioni, senza purtroppo, non hanno la possibilità giuridica di bloccare l’esportazione di beni, farmaci compresi. Viviamo nel libero mercato e queste sono le regole.
Però esistono esigenze che vanno oltre e prima del libero mercato. E’ il diritto alla salute.
Ci sono malattie complicate, che esigono attenzioni particolari. Il Parkinson è tra queste. I farmaci che possono sostituire il Sinemet non sempre hanno efficacia diversa.
Condivido la delusione per l’inerzia del Governo centrale che sembra indifferente alla questione. Ho presentato al ministro della Sanità Grillo una interrogazione sulla “questione Sinemet” ancora ad aprile senza avere la benché minima risposta. E mi pare che pure sul piano pratico, risposte non ce ne siano.
Credo comunque che Stato (e Regioni se lo Stato dorme) dovrebbero attivarsi per garantire scorte sufficienti per le situazioni di possibile difficoltà. Mi sembra che la Gran Bretagna, pensando a particolari temporanei problemi in seguito alla futura Brexit si sia attivata per tempo per organizzare scorte di prodotti di prima necessità. Che in una situazione di oggettiva difficoltà ci si attivi per garantire scorte ai malati, mi sembrerebbe cosa saggia. Venire presi in controtempo può anche succedere.
Dormire e non fare nulla mi sembra un grave difetto. Se si tratta di farmaci per malattie difficili che si trovano a fatica o addirittura spariscono un fatto gravissimo.
Se poi ci sono forme di aggiotaggio o di speculazione, sulla pelle dei malati penso che sia un fatto vergognoso.
Forse la Magistratura dovrebbe aprire una inchiesta.