Quando gli uomini odiano le donne. Sbrollini impegnata in una proposta di legge

tratto da il Giornale di Vicenza, domenica 25 novembre 2012 – CRONACA – Pagina 23

Giornata mondiale contro il femminicidio. Iniziative del comitato “Se non ora quando”

Oltre l´80% delle violenze si consumano in casa

L´Italia ha il primato della violenza sulle donne. Il Veneto e Vicenza sono ai vertici di questa drammatica graduatoria, anche perché qui da noi le donne trovano il coraggio di denunciare gli orrori subìti.
Oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, indetta dall´Onu per rendere omaggio alle tre sorelle Mirabal, le dissidenti politiche fatte crudelmente assassinare nel 1960 dal dittatore Trujillo. Per tutta la settimana incontri in piazza, spettacoli, manifestazioni organizzati dai comitati territoriali di “Se non ora quando”, impegnata da mesi contro il femminicidio, neologismo coniato 3 anni fa dopo la condanna del Messico alla Corte interamericana dei diritti umani per la morte e la scomparsa di 1000 donne a Ciudad Juarez.
LA PRESENTAZIONE. Ieri nella sede di via dell´Oreficeria la presentazione da parte dell´on. Daniela Sbrollini della proposta di legge del Pd da lei stessa presentata alla Camera come prima firmataria, con in seconda fila, per una scelta precisa, tutti i big del partito, in testa il segretario nazionale Pier Luigi Bersani. Assieme alla Sbrollini, altre donne democratiche: Francesca Lazzari, Claudia Longhi, Cristina Balbi (con in braccio la piccola Cecilia di 2 mesi), Marina Petroni, la segretaria regionale Rosanna Filippin. È un compendio di norme per la promozione della soggettività femminile e per il contrasto al femminicidio, con cui agire contro la rappresentazione di stereotipi che continuano a perpetuare ingiustificati e pericolosi atteggiamenti sessisti, che implicano la subordinazione della donna, discriminata dei suoi diritti fondamentali, usurpata della sua dignità.
RIVOLUZIONE. «È una rivoluzione – spiega Daniela Sbrollini – che coinvolge la società, tocca aspetti penali, apre finalmente le porte a una civiltà veramente giusta e paritaria, sgombra il terreno da pregiudizi, luoghi comuni, concezio! ni conservatrici e reazionarie».
I dati sono lo specchi! o impressionante di una violenza non solo fisica, ma psicologica, spesso vissuta dinanzi ai figli. In Italia oltre cento donne uccise dall´inizio dell´anno. Diminuiscono gli omicidi, ma aumentano i femminicidi. Prostitute, mogli, conviventi, fidanzate ferite a morte da uomini che non sanno riconoscere alle loro partner, compagne, figlie, madri, sorelle un ruolo da protagoniste ma continuano a considerale oggetto di proprietà. In Italia la violenza è la prima causa di morte per le donne fra i 16 e 44 anni. La violenza domestica oscilla dal 70 all´87 per cento fra le forme di un reato così abietto e barbaro.
CONVENZIONE. Un milione 400 mila donne hanno conosciuto l´oltraggio di uno stupro prima dei 16 anni, e oltre il 90 per cento dei casi non è stato denunciato. La proposta di legge del Pd prevede all´articolo 1 la ratifica della Convenzione di Istanbul. «La legislazione italiana – spiega ancora la Sbrollini – ha prodotto ! la legge 66 del 1996 contro la violenza sessuale, e le norme più recenti contro il mobbing e lo stalking.
Ora è importante unire le forze per arrivare entro la fine della legislatura con gli altri partiti a un disegno di legge unificato, bipartisan, di stampo europeo». Insomma una legge che combatta la violenza sulle donne non come un´emergenza ma come un fenomeno strutturale in una società che oggi pone uomini e donne in una relazione di disparità, subalternità, dominio. «Questo – dice la Filippin – è il nostro modo di fare politica».

1 commento su “Quando gli uomini odiano le donne. Sbrollini impegnata in una proposta di legge”

  1. Ottimo!
    La legge però può fare solo la parte di dare un’indicazione precisa di quel che si vuole come Paese, e mostrarsi consequenziale. Per riuscire poi nell’intento di vedere un cambiamento di rotta nelle dinamiche fra sessi e nelle cause dell’odio, in particolare di quello maschile verso le donne, però, occorre poi lavorare molto in campo educativo e di organizzazione sociale, con il coraggio di considerare soluzioni innovative.
    Io ci credo, è l’ora!
    Agata De Meo

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