Parlamentari Pd, subito una legge
Occore un’azione più determinata e incisiva nella prevenzione e nel contrasto al femminicidio. Una svolta imposta dall’aumento delle donne uccise (124 nel 2012 e già più di 30 nei primi mesi del 2013) e dall’escalation degli episodi di violenza. Questa la volontà delle parlamentari PD, senatrici e deputate, ribadita oggi nella conferenza stampa per la presentazione del Disegno di Legge per il contrasto alla Violenza sulle donne e al Femminicidio, prime firmatarie la senatrice Francesca Puglisi e l’on. Daniela Sbrollini, che si e’ tenuta oggi al Senato.
“Bene ha fatto la ministra Josefa Idem che ha proposto una Task force interministeriale, ma il parlamento ha il dovere di agire e di avviare delle proposte concrete a cominciare dalla ratifica della Convenzione Istanbul e dalla approvazione di una legge sul femminicidio”. Lo ha detto Francesca Puglisi che ha proseguito: “Per questo abbiamo voluto riprendere il prezioso lavoro svolto dalle nostre parlamentari, in particolare da Anna Serafini, firmataria del Disegno di legge nella scorsa legislatura, e riprendere un confronto serio per un’approvazione rapida della legge. I centri antiviolenza sul nostro territorio sono pochi (500 mentre il Consiglio d’Europa ne prevede 5.700) e ormai allo stremo, senza fondi certi. Così come è necessario creare dei pool di intervento territoriale con il coinvolgimento delle forze di polizia, delle associazioni, delle Asl e soprattutto degli uffici scolastici provinciali, perchè dalle scuole deve ripartire, con slancio, la battaglia per una prevenzione che può permettere alle ragazze e ai ragazzi di riconoscere la violenza”.
Su questo ha insistito anche Daniela Sbrollini “Nel nostro Paese c’è bisogno di superare il gap culturale che fa ancora percepire la donna non come soggetto autonomo ma come oggetto di violenza e di sopraffazione da parte dell’uomo. E’ quindi necessario mettere in campo azioni speciali che coinvolgano tutti uomini e donne. Così come è importante garantire un fondo permanente per i centri antiviolenza che non sia sottoposto ai cambiamenti di governo”.
“Serve una svolta, – ha aggiunto Anna Serafini presidente dell’Associazione LibeRe – occorrono fatti concreti contro il femminicidio: l’ immediata ratifica della Convenzione di Istanbul, l’avvio dell’iter della legge, la costituzione di una task force del governo, fondi certi per i centri anti violenza, potenziamento della linea verde 1522, ripristino del portale dedicato. La legge tocca tutti i piani, certamente quello penale, ma soprattutto quello sociale e culturale, e su questa proposta – ha continuato Anna Serafini- vogliamo coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore i diritti delle donne, nella consapevolezza che dietro ogni grande passo in avanti per i diritti delle donne c’è stata sempre una grande alleanza.”.
“Abbiamo inviato una lettera al Presidente Grasso a nome delle senatrici e dei senatori di tutti i gruppi parlamentari perchè sia calendarizzata al più presto la ratifica della Convenzione e sia istituita una commissione di Indagine sul femminicidio – ha poi annunciato Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato “Su questo tema non sono più tollerabili bandierine di parti o di singole ma sarà invece necessaria la più ampia condivisione, di uomini e donne, per contrastare concretamente il fenomeno del femminicidio”, ha concluso.