tratto da il Giornale di Vicenza, martedì 06 novembre 2012 – CRONACA – Pagina 22
LA POLEMICA. Anche ieri i collegamenti Rai.
Allenatori rischiano fino a sei mesi
La vicenda del baby nuotatore rasato a zero per una presunta punizione continua a far discutere. Ieri del caso si è occupata anche la trasmissione di Rai Sport “Novanta minuti”, con un collegamento dal Vicentino con il presidente provinciale del Coni Umberto Nicolai e con l´intervento fra gli altri del campione di nuoto Massimiliano Rosolino, che ha ricordato come anche lui, ma a 17 anni, fossero stati rasati i capelli. «Un bambino di 11 anni può non capire e non accettare, e vergognarsi – ha detto -. Ma gli auguro di fare come me, che dopo la rasatura ho vinto tantissime gare, rivalendomi di quello che mi avevano fatto».
In trasmissione si è ricordato come gli allenatori e l´istruttrice rischino fino a sei mesi di reclusione, se le accuse troveranno conferma. I tre, come è noto, si difendono con forza dalle accuse, anche se con sfumature diverse; avranno modo dopodomani, in questura, durante l´interrogat! orio, di far valere le loro ragioni.
Sulla vicenda è intervenuta ieri anche l´onorevole vicentina del Pd Daniela Sbrollini. «Mi auguro si faccia presto chiarezza sulla vicenda del ragazzo rasato – dichiara il politico -. Condanno il comportamento nei confronti del ragazzino perché, sia che sia stata una forma di punizione o una semplice goliardata, il risultato è un bambino scosso. Capisco il rammarico e il desiderio di giustizia di due genitori che hanno visto rincasare un figlio traumatizzato. Ma non voglio mettere in croce nessuno e ci tengo a sottolineare che da questa vicenda chi rischia di uscirne davvero infangato è lo sport, che dovrebbe invece preservare le sue caratteristiche di ambiente sano in cui si svolgono competizioni serene».