Ai Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze.
MISIANI, SBROLLINI, altri
Premesso che:
il 21 giugno 2018 il Ministero dell’interno ha predisposto una tabella riepilogativa con la quale ha ripartito le risorse messe a disposizione dei Comuni che sono stati oggetto di fusione o fusione per incorporazione, sulla base dei criteri stabiliti dal decreto ministeriale 27 aprile 2018;
con il comunicato n. 2 del 27 giugno 2019, la Direzione centrale della finanza locale del Ministero ha pubblicato sul proprio sito istituzionale, dopo il parere condizionato all’integrazione delle risorse ottenuto durante la Conferenza Stato, Città ed Autonomie Locali nella seduta del 6 giugno 2019, la tabella contenente le voci di riparto del contributo erariale per l’anno 2019 agli enti costituiti a seguito di fusioni e incorporazioni;
ai 67 enti, istituiti a seguito della fusione di 166 amministrazioni, sono state destinate risorse, per il 2019, per un importo complessivo di 46.549.370 euro, contributi statali che risultano insufficienti rispetto al fabbisogno dei Comuni;
secondo l’Anci sono circa 30 i milioni di euro mancanti ai Comuni che hanno scelto la fusione e che servirebbero a garantire lo stesso coefficiente di maggiorazione previsto per ogni anno di anzianità nella fusione già utilizzato per la ripartizione delle risorse nel 2018;
considerato che:
le decurtazioni relative al contributo erariale assegnato per l’anno 2019 oscillano, per ogni singolo ente, da un 21 per cento in meno fino a un 58 per cento in meno con riferimento alle risorse spettanti;
l’articolo 20, comma 1-bis, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e successive modificazioni e integrazioni, recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, prevede che a decorrere dall’anno 2016, il contributo straordinario per favorire la fusione di Comuni è commisurato al 40 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, elevato al 50 per cento per l’anno 2017 e al 60 per cento a decorrere dall’anno 2018, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e comunque in misura non superiore a 2 milioni di euro per ciascun beneficiario;
l’Anci, nella riunione tecnica del 30 maggio 2019, ha rappresentato che, essendo lo stanziamento per l’anno 2019 insufficiente, non è possibile formulare proposte di criteri che possano comportare una ripartizione minimamente soddisfacente per i Comuni interessati;
per la prima volta, da quando nel 2014 all’interno del Fondo di solidarietà comunale è stato costituito un accantonamento di risorse destinato in favore delle unioni e delle fusioni di Comuni, le risorse stanziate non riescono a soddisfare la corretta erogazione, secondo la normativa vigente, del contributo straordinario per favorire la fusione stessa;
il 28 giugno 2019, Roberto Pella, vice presidente vicario Anci, e Massimo Castelli, coordinatore Anci piccoli Comuni, hanno affermato: “Auspichiamo il mantenimento della linea che incentiva i Comuni a stare insieme nelle forme previste dell’ordinamento, per migliorare la qualità dei servizi erogati alle comunità. Così chiediamo che venga portato a compimento il percorso di approvazione delle nuove norme in materia di gestione associata, peraltro già condiviso nel tavolo presieduto dal sottosegretario all’Interno Stefano Candiani”;
tenuto conto che:
gli interroganti con l’atto di sindacato ispettivo 3-00878 avevano già evidenziato le criticità e richiesto il finanziamento adeguato della dotazione del Fondo di solidarietà comunale destinato in favore delle unioni e delle fusioni di Comuni rispetto alle richieste pervenute per il 2019;
tali criticità sono state purtroppo confermate dal decreto del Ministero dell’interno del 27 giugno 2019,
si chiede di sapere se si intenda finanziare adeguatamente il Fondo di solidarietà comunale in merito al contributo erariale per l’anno 2019 destinato ai 67 enti costituiti a seguito di fusioni e incorporazioni.
17/07/2019