20 Aprile 2017
Quanto accaduto a Treviso è gravissimo! Bisogna fare chiarezza immediatamente sulla vicenda ed eventualmente assicurarsi che l’interessata venga effettivamente condannata perché una cosa sono le convinzioni personali, un’altra cosa è invece mancare di assolvere i propri doveri professionali e mancare di assicurare le cure ai bambini indicate dai medici e richieste dai genitori. Questi comportamenti non solo possono creare gravi problemi sanitari sui soggetti coinvolti e sulle comunità che frequentano ma minacciano la serietà e la credibilità di tutto il servizio sanitario nazionale.
Il problema però nella nostra regione è strutturale, e va oltre la grave negligenza dell’infermiera trevigiana: vaccinarsi in Veneto continuerà a non essere obbligatorio nonostante le percentuali dei principali vaccini come Polio, Difterite Tetano, Pertosse, Epatite B, Hib, morbillo segnino tassi di copertura tra i peggiori in Italia. Con questi numeri e senza intervenire nel medio lungo periodo si mette in pericolo la sicurezza sanitaria dei cittadini.
In questa legislatura, al fine di garantire alla popolazione i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione, sicurezza ed eccellenti livelli di immunizzazione indipendentemente da luogo di residenza, reddito e livello socio-culturale, abbiamo approvato e finanziato il nuovo piano nazionale per le vaccinazioni 2017-2019. Ora sta alle Regioni il compito di organizzare l’erogazione dei servizi sul territorio.
On. Daniela Sbrollini
Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità
Responsabile nazionale Sport e Welfare PD