LONIGO. Un´occasione per promuovere i prodotti leoniceni De. Co.
Lino Zonin
Inaugurazione della kermesse con pubblico da grandi occasioni Successo per lo stand di prodotti della città gemellata Abensberg
Domenica 25 marzo 2012 PROVINCIA, pagina 40 “Il Giornale di Vicenza”
Mai vista tanta gente, all´inaugurazione della fiera di Lonigo. Sarà stato per la bella giornata di sole e per la temperatura primaverile, per la suggestione di un evento che da tanti anni è un classico di fine marzo e ha un grande potere di attrazione per tutto il circondario, fatto sta che una marea di persone ha fatto da cornice alla folta schiera di autorità e di ospiti presenti al taglio del nastro della Campionaria.
Può darsi che i motivi di questo rinato interesse siano più legati alla crisi, elemento comune negli interventi dei relatori che hanno portato il loro saluto alla cerimonia di apertura.
Sia l´assessore incaricato alla Fiera Luca Piccotin che il sindaco di Lonigo Giuseppe Boschetto che gli altri politici presenti (Luigino Vascon, Paolo Franco, Daniela sbrollini, Antonio De Poli) hanno fatto riferimento alla stagnazione economica in atto per trarre, proprio dal dinamismo che la fiera leonicena mette in mostra, auspici di ripresa per il futuro. Forse è proprio perché la gente ha meno soldi in tasca che partecipa così numerosa a uno spettacolo che non costa niente e che anzi, come vuole la tradizione, si conclude con un ricco buffet aperto a tutti.
Del resto, il versante gastronomico sembra essere uno dei punti di forza di questa edizione, che pure si segnala per una presenza record di operatori commerciali di tutti i tipi.
Lo stand degli amici gemellati di Abensberg (rappresentati in città a livello istituzionale dal vice sindaco Anton Kiermajer) è preso d´assalto a ogni ora del giorno e della notte e offre, oltre alla buona birra bavarese, spuntini a base di bratwurst alla griglia con crauti e gustosi brezen.
I produttori nostrani rispondono con la più autarchica delle proposte con i quattro De.Co. che danno il nome al padiglione dell´“Oro della terra leonicena”. Sono il mandorlato, la sopressa, il pisello nano dei colli e il riso di Bagnolo. Tutte specialità a chilometri zero, collaudate da secoli di consumo locale e che offrono, proprio in virtù dei protocolli sanitari introdotti dalla De.Co., le più ampie garanzie di sicurezza.