Il clima nel Paese non è dei più semplici e la Politica è chiamata ad un alto senso di responsabilità e di concretezza.
Ieri ho partecipato ai lavori della Direzione nazionale del PD, ho potuto apprezzare la fermezza nei contenuti espressi dal segretario Bersani durante la sua relazione, testo approvato all’unanimità dalla Direzione. Gesto non formale che, evidenzia la serietà del PD, partito a cui i cittadini si rivolgono chiedendo di rappresentare le loro preoccupazioni e le loro aspettative in modo deciso e coerente.
Nel condividere l’impostazione data dalla Direzione non posso non sottolineare che, in merito alla riforma del mercato del lavoro, tutte le forze parlamentari devono porsi davanti al testo con spirito costruttivo e pronti ad un confronto alto che deve poter migliorare i punti più controversi.
Le preoccupazioni emergenti e sollevate dai lavoratori e dai sindacati non vanno sottovalutate, anzi, vanno discusse analizzate e capite, per poi giungere a modifiche utili a far convergere l’intero Paese su di una riforma necessaria ma che deve mantenere quel tratto di equità che non possiamo mai disperdere.
Si tratta di una riforma necessaria, che deve saper estendere le tutele e gli ammortizzatori sociali. Nessun lavoratore deve essere lasciato da solo. I punti che oggi non ci piacciono saranno portati e discussi in Parlamento con l’obiettivo di modificarli .
Va però sottolineato che ci sono tante proposte in questa riforma frutto del lavoro del PD. Elementi legislativi cancellati da Berlusconi e oggi ripristinati, come quello delle dimissioni in bianco, quello di rendere più costosi i contratti a tempo determinato per ridurre la precarietà di cui si è troppo spesso abusato.
Atti questi tesi a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, senza trascurare l’esigenza di rivedere la norma sugli esodati per rendere più flessibile l’uscita dal lavoro senza penalizzazioni.
Sono certa che gli spazi per lavorare ci sono, il Parlamento farà ciò per cui è stato eletto, ovvero dare risposte alle esigenze del Paese.
Serve quindi responsabilità reciproca, toni fermi ma pronti al confronto e volontà di rimettere l’Italia nel binario della crescita.
Per questi obiettivi il PD lavora con passione sin dal 2008.
Daniela Sbrollini