ASIAGO/1. Il parere degli esperti sui predatori
Orso, lupo e lince torneranno nell’Altopiano
La parlamentare Sbrollini, Pd «Bisogna salvaguardare Dino»
L’orso Dino potrebbe tornareGli altopianesi, così come tutti gli abitanti della montagna, dovranno abituarsi all’orso, la cui presenza con il tempo sarà inevitabile. Ne sono convinti gli esperti che sollecitano già d’ora una campagna di formazione professionale specifica per gli agenti della Polizia Provinciale e del Corpo Forestale così come di incontri informativi per gli allevatori e la popolazione residente. Informazioni necessarie per non trovarsi impreparati la prossima volta che l’orso, o altro grande predatore, arrivi.
L’arrivo dei tre predatori delle Alpi (orso, lupo e lince) è pressoché inevitabile per due motivi principali; l’abbandono del bosco, quindi un territorio più “tranquillo” dove gli animali sono meno disturbati, e per la crescita esponenziale della popolazione degli ungulati (caprioli e cervi), prede primarie dei grandi predatori. Tanto più appena si insedierà sul territorio una femmina i predatori diventeranno stabili sul territorio. Ecco quindi perché sarebbe necessario insegnare già ora gli errori da evitare, primo tra tutti animali domestici incustoditi, perché se orso, lupo o lince imparano che galline, pecore o asini sono prede facili iniziano i problemi. Come si è visto nel caso dell’orso Dino. Problemi però di semplice soluzione con piccoli accorgimenti quali recinti adeguati e cani addestrati.
Intanto l’on. Daniela sbrollini invita a salvaguardare la presenza dell’orso Dino quale segno tangibile della qualità del territorio. «Mi rendo perfettamente conto che un animale di queste dimensioni può provocare danni importanti, come purtroppo è già accaduto, e penso che le autorità preposte debbano trovare il modo per risarcire i cittadini che li hanno subiti, come ha già potuto affermare il Ministro Galan – afferma la deputata del Pd – Accanto a questo non va però sottovalutato che la presenza dell’animale testimonia l’ottimo stato di salute del nostro territorio montano».
Un valore, secondo la parlamentare, che non solo deve gratificare chi opera nella tutela dell’ambiente montano ma che deve anche essere “sfruttato” dal settore turistico e diventare motore dell’economica turistica provinciale. G.R.
The Real Person!
Caro Claudio,
il tuo messaggio racchiude una verità forte, ovvero la necessità di porre il territorio montano al centro del dibattito politico. L’errore, se posso permettermi, e che di una singola dichiarazione apparsa oggi sulla stampa trai le conclusioni su tutta l’attività del PD o della sinistra in generale. Le iniziative parlamentari e regionali sulla salvaguardia del territorio montano e sulla sua ripopolazione sono state presentate più volte anche da noi, non esiste il disinteresse su questo, non è mai mancato il nostro impegno. Sulla vicenda dell’orso nessuno pensa sia semplice o immediata la soluzione, ed è ovvio che bisogna tutelare uomini e insediamenti che insistono su quei luoghi. Nell’articolo si suggerisce di ricavare da questa vicenda un ritorno economico in sede di promozione del territorio, ponendo al centro non solo l’animale, ma chi la montagna la abita, ci vive e ci lavora. Si può capire che una soluzione del tipo “spara, carica e trasferisci l’orso” è più immediato, veloce e sbrigativo ma non è detto che la proposta più semplice sia quella più corretta.
Heidi era una bella favola, ma a volte le “storie” non ci vengono raccontate dai nonni o dai genitori, ma da quei leghisti che parlando solo alla “Pancia” delle persone ricavando consenso e non risolvendo i problemi.
Un caro saluto
Leggo con sconcerto l’articolo del Giornale di Vicenza di oggi. Ho sempre votato formazioni politiche di sinistra, ma probabilmente, superati gli “anta” è giunto per me il momento di non farlo più. Non farlo per prese di posizione come questa, sull’orso, che dimostrano, se ancora ce ne fosse il bisogno, la distanza, l’incompatibilità, l’assolata mancanza di collegamento e comunicazione che c’è tra gli esponenti della sinistra e la gente che vive nel territorio veneto.
Sul tema dell’orso colgo anche da parte dell’Onorevole una visione, idilliaca dell’ambiente montano, della vita nei monti. Tutto è facile, tutto è risolvibile, un po’ di recinti e qualche cane addestrato… Nebbia di Heidi sarebbe stato un buon esempio penso, avrebbe certamente difeso Fiocco di Neve dall’orso… Purtroppo né Heidi, né Yoghi sono rappresentativi della realtà
La montagna per vivere non ha bisogno di orsi, linci, lupi e altre fiere, ha bisogno della gente di montagna. Ha bisogno di cure, di lavoro, di impegno. Non è l’abbandono la soluzione per la montagna, il rinselvaticamento di pascoli e boschi. La politica invece di sentirsi in dovere di difendere gli animali selvatici dovrebbe trovare parole e fatti per agevolare la vita in montagna.
Come facciamo a dare in mano la sorte dei nostri territori a persone che saranno pure meravigliose, colte, sensibili, ma non hanno la più pallida idea di cosa vuol dire abitare in montagna, di cosa significa, giorno dopo giorno, confrontarsi con la fatica dell’agricoltura su spazi così difficoltosi, con l’allevamento di animali che portano lavoro quotidiano, 365 giorni all’anno, senza week ends, senza ferie. Lavoro che poi viene vanificato da un orso “anomalo” che arriva e uccide i tuoi animali… ai quali, non si scandalizzino gli ecologisti, ci si affeziona anche, perché l’animale per l’allevatore è un essere vivente, con dei sentimenti, con delle emozioni. Invece sembra che solo l’orso sia degno di protezione, gli asini, le pecore e gli altri meritano una morte dolorosa e spaventosa.
Insomma, dovrò votare Lega anch’io? Saranno ignoranti, rozzi, eccetera eccetera, ma almeno parlano la nostra stessa lingua….
Un caro Saluto. Claudio