Giovedì 23 Giugno 2011 CRONACA, pagina 14 “Il Giornale di Vicenza”.
Il caso del pediatra arrestato arriva in Parlamento. Daniela sbrollini, deputata del Pd, ha presentato in proposito un’interrogazione al ministro della salute Ferruccio Fazio e al ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini.
Onorevole, cosa ha chiesto ai ministri?
Il caso ha turbato moltissimo l’opinione pubblica, ora dobbiamo costruire un sistema di garanzie per impedire che episodi del genere accadano ancora. Ho chiesto ai ministri se intendano introdurre, nei modi consentiti, l’obbligo della presenza di una terza persona nelle visite mediche che avvengono nelle scuole.
Ora non esiste questo obbligo?
«Non esiste, ho fatto fare un’indagine alla Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, di cui faccio parte, e all’Ufficio legislativo della Camera, che l’hanno confermato.
Quindi un vuoto normativo?
È improprio parlare di vuoto normativo. In realtà il legislatore ha potuto legiferare fino ad un certo punto, perché poi c’è l’autonomia dell’Ordine dei medici che ha meccanismi di autoregolamentazione, di controllo interno e un proprio codice deontologico.
Quindi come si può intervenire?
Il Governo, che struttura il servizio sanitario nazionale e gestisce la rete scolastica pubblica, può emanare una circolare o un indirizzo che stabilisca una diversa modalità operativa per le visite a scuola. Un provvedimento che introduca l’obbligo di presenza di una terza persona, sia essa un familiare o un operatore sanitario.
Ma non si va in conflitto con l’autonomia a cui accennava?
Bisogna arrivare al provvedimento attraverso un percorso condiviso. Nei prossimi giorni intendo incontrare il presidente dell’Ordine dei medici di Vicenza, il direttore dell’Ulss 6 Antonio Alessandri, il primario del reparto di pediatria. Deve esserci un momento di incontro fra la politica e i medici.
Si aspetta una risposta positiva dai ministri?
Confido nella loro sensibilità e in quella di tutte le forze politiche, a partire naturalmente dal Pd. Ieri ho incontrato il gruppo del Pd in seno alla Bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza proprio per creare una sorta di “task force” che porti avanti l’iniziativa. L’obiettivo è fornire ai fanciulli uno strumento di maggiore tutela e alle famiglie una maggiore garanzia e una maggiore tranquillità.