Ieri sera in Direzione Nazionale abbiamo completato le liste dei candidati al Parlamento. Come chiedeva buona parte del partito, le nomine in quota nazionale sono state distribuite lungo le liste, e questo non può che dare forza sia al risultato delle Primarie sia al partito. Un altro risultato straordinario è il 40% di donne del Pd nella prossima legislatura! E ora avanti con la campagna elettorale!
Di seguito l’articolo del Giornale di Vicenza di oggi
tratto da il Giornale di Vicenza, mercoledì 09 gennaio 2013 – CRONACA – Pagina 14
Pd, 100% veneti. Anche 5 vicentini vedono un seggio
Bersani sceglie figure del territorio: Moretti è terza alla Camera, Filippin quarta al Senato. Sicuri pure Santini, Ginato e Sbrollini. Sperano Crimì e Laugelli
Cento per cento veneti nelle liste e cinque vicentini con il biglietto per Roma in tasca. E se fosse exploit, alla Camera ci sarebbe posto per un sesto berico e, col premio di maggioranza al Senato, anche per una settima figura. È un Partito democratico a trazione territoriale – ma con ambizioni di governo nazionale – quello che esce dalle liste ufficiali di candidati per Camera e Senato in Veneto.
Le nomine in “quota nazionale” ventilate alla vigilia si sono concretizzate ieri con il timbro della direzione nazionale e del segretario Pier Luigi Bersani: non sono state collocate tutte nei posti di vertice, ma, come chiedeva la base del partito, sono state spalmate lungo le liste per dare risalto al risultato delle primarie del 30 dicembre.
MORETTI E FILIPPIN. In “quota Bersani” c´è Alessandra Moretti, vicesindaco di Vicenza, pronta a sbarcare a Montecitorio grazie al terzo posto nella lista Veneto 1; Rosanna Filippin, segretario regionale del partito, in “quota Letta”, è destinata ad approdare a Palazzo Madama in virtù del quarto posto nella lista del Senato, preceduta, come annunciato ieri, da un altro vicentino lanciato verso un seggio sicuro, il sindacalista Cisl Giorgio Santini, al numero tre della lista.
I VINCITORI DELLE PRIMARIE. E poi ci sono i vincitori delle primarie: Federico Ginato, segretario provinciale, re delle preferenze a Vicenza con oltre 6 mila voti personali, è ormai certo di un´elezione alla Camera (4° posto nella circoscrizione Veneto 1), così come Daniela Sbrollini (9° posto). Entrambi hanno scalato la graduatoria – rispettivamente dal sesto e dal decimo posto – in virtù del fatto che alla fine Bersani ha accettato la richiesta del partito veneto, ovvero che i nominati in quota nazionale fossero non solo espressione del territorio, ma anche distribuiti lungo tutta la lista.
GLI ALTRI VICENTINI. Moretti, Filippin, Santini, Ginato e Sbrollini sono i cinque democratici vicentini che viaggiano, stanti i consensi attribuiti al Pd dai sondaggi, verso un seggio in Parlamento. Ma ci sono altri due candidati che sperano nel colpo a sorpresa. Alla Camera, 12°, c´è Filippo Crimì, 25 anni, renziano. L´ala vicina a Matteo Renzi, che avrebbe potuto nominare un candidato di fiducia, ha preferito non calare nessuno dall´alto ma far “salire” nella graduatoria il giovane vicentino, terzo alle primarie: una vittoria del Pd su base nazionale potrebbe aprire le porte della Camera anche a lui. E dalle primarie era transitata anche Emilia Laugelli, ex assessore a Schio, sesta nella lista per il Senato: la partita è dura e deve sperare nel successo del Pd su base regionale e quindi nel “premio di maggioranza”. Premio che forse non basterebbe per Meri Ballico, tredicesima. In corsa alla Camera anche i vicentini Luigi Creazzo (15°), e a completare le liste i giovani Alessia Duso (20°), Alberto Carpenedo (23°), Enrico Peroni (27°) e Luciano Prospero (30°).
«BENE IL RADICAMENTO». Al vertice delle liste, i nomi già annunciati l´altro ieri: i venziani Davide Zoggia e Pier Paolo Baretta alla Camera, rispettivamente per Veneto 1 e 2, e Laura Puppato al Senato. Proprio la corsa a Palazzo Madama vede un poker d´assi in vetta: Puppato, Santini, Felice Casson e Filippin. «Siamo felici – dice la segretaria regionale – perché le liste sono al 100% di veneti, figure che hanno legami con il territorio e lavorano qui: questo radicamento ci dà credibilità e ci consente di fare una grande partita anche al Senato».