ANZIANI. La proposta di Daniela sbrollini

«Ipab, la normativa deve essere corretta Serve più giustizia»

L’obiettivo è riscrivere il testo del decereto 207 stabilendo che l’esenzione fiscale sia sempre valida

Domenica 15 Agosto 2010 CRONACA, pagina 15 giornale “Il Giornale di Vicenza”

Una casa di riposo IpabUna proposta di legge firmata dalla vicentina Daniela sbrollini, assieme alla padovana Margherita Miotto, alla veneziana Delia Murer, e ad altri parlamentari del Pd, per chiedere la modifica all’art. 4 del decreto legislativo del 4 maggio 2001 n. 207 in materia di agevolazioni fiscali per la trasformazione delle Ipab.
«È un atto di giustizia», dice l’on. sbrollini. I termini della questione sono piuttosto chiari. L’art. 10 della legge 328 prevedeva una delega al governo per il riordino delle Ipab, esercitata con il decreto 207 del 2001, che ha segnato il definitivo superamento della vecchia legge Crispi. Con questo decreto le Regioni hanno avuto la possibilità di approvare le leggi di riordino e gli enti hanno proceduto alla trasformazione avvalendosi dell’agevolazione fiscale disposta dall’art. 4, il quale disponeva che in sede di prima applicazione e comunque fino al 31 dicembre 2003, gli atti di riordino delle Ipab in aziende di servizi o in persone giuridiche di diritto privato sarebbero state esenti dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali e sull’incremento del valore degli immobili.
«Queste operazioni – spiega sbrollini – non sono però state decise in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, e pertanto si è reso necessario a più riprese prorogare il termine inizialmente previsto del 31 dicembre 2003. L’esenzione è stata perciò estesa a tutti gli atti effettuati nel 2009, mentre, invece dall’1 gennaio 2010, la trasformazione degli enti è diventata onerosa. Una cosa ingiusta. Fra l’altro, le proposte emendative ai provvedimenti di natura finanziaria approvati dal parlamento nel corso del 2010 con cui si è cercato di estendere l’arco temporale di esenzione, non sono state accolte dal governo, per cui le Ipab che procederanno al riordino nel corso di quest’anno saranno sottoposte a pesanti imposizioni tributarie.
La conseguenza sarà che glioneri finanziari andranno a gravare sul bilancio degli enti, e, quindi, sulle rette pagate dai pazienti». F.P.

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