SANITÀ.Il sindaco aveva spedito una lettera a Venezia per chiedere alla Regione di farsi carico del finanziamento dell´opera che prevede dieci posti e una nuova sala
Cinzia Zuccon Morgani
L´assessore regionale Coletto assicura la Giunta che il piano per la ristrutturazione va avanti Variati: «Fare presto, i lavori sono urgentissimi»
Venerdì 24 febbraio 2012 CRONACA, pagina 23
Pronto soccorso del S. Bortolo, qualcosa si muove. L´assessore regionale alla programmazione sanitaria Luca Coletto ha assicurato al sindaco che accelererà la progettazione della ristrutturazione delle sale di emergenza per far fronte alla situazione di pesante sovraffollamento che si è ripetuta anche in questi ultimi giorni (solo domenica sono state oltre 200 le persone da visitare), l´incontro con i progettisti è già stato fissato.
Emerge da una nota del sindaco Achille Variati che mercoledì ha inviato una lettera all´assessore chiedendo che la Regione si faccia carico del finanziamento dell´opera, ricordando un iter per la ristrutturazione avviato ancora nel 2009 con la richiesta della realizzazione di una grande sala di emergenza per la gestione contemporanea di 10 posti e di una sala per politraumatizzati. Variati ha sottolineato che è «Urgentissima e non più prorogabile la ristrutturazione delle sale di emergenza, tanto più che la Fondazione Cariverona ha destinato un contributo per i lavori di adeguamento del pronto soccorso, subordinato però ad una conclusione del progetto entro il prossimo 16 novembre». Nella sua lettera il sindaco ha ricordato la situazione di disagio per i pazienti e lo stress cui è sottoposto il personale che con le sole tre sale di emergenza dedicate ai codici rossi e gialli, solo nel 2011, ha registrato 120 mila prestazioni tra visite, prelievi, terapie e manovre rianimatorie. Gli accessi sono stati 76.146 di cui ben 9.300 di pazienti di età superiore agli 80 anni.
Affrontare il tema degli anziani è ritenuto determinante per il presidente dell´ordine dei medici Michele Valente che ieri è intervenuto dicendo: «La vera ragione dell´intasamento del pronto soccorso va ricercata nelle patologie spesso croniche di cui soffrono gli anziani. Nelle Regioni dove c´è stata attenzione alla spesa sanitaria la disponibilità di posti letto negli ospedali è stata ridotta negli anni e sono stati ristretti i criteri per il ricovero. Ma gli anziani aumentano, alcuni non sono sufficientemente gravi da essere ricoverati, ma non possono nemmeno essere curati a casa e quindi arrivano al pronto soccorso». Per Valente: «È tempo di individuare strutture intermedie a bassa intensità tecnologica, e quindi a costi di gestione contenuti, in cui i medici di famiglia potrebbero prestare attività turnandosi. Potrebbero essere spazi da ricavare nella struttura di Sandrigo o spazi da riconvertire nell´ospedale di Schio -suggerisce Valente- ma è un tema di cui si deve fare carico la Regione. Diversamente, situazione nei pronto soccorso peggiorerà ancora».
La deputata Daniela sbrollini del Pd pur sottolineando che è giusto razionalizzare e ottimizzare le risorse lancia un monito: «Il Veneto è al terzo posto in Italia per la qualità dei servizi offerti alla popolazione, un patrimonio di eccellenza che va tutelato. Elementi di malasanità possono però rapidamente manifestarsi anche nei nostri territori se si dovesse abbassare la guardia».
La deputata del Pd vede nel sovraffollamento dei pronto soccorso un campanello d´allarme di una gestione puramente economica che con il Ministro Tremonti nell´agosto scorso ha previsto 8 miliardi tagli lineari sino al 2014, «mettendo sullo stesso piano eccellenze ed inefficienze».