Ieri , lunedì 16 marzo , ho incontrato i sindaci di Fara vicentino , Arzignano, Valdagno, Marostica, Bolzano vicentino, Montecchio Precalcino , San nazario. Il tema in questione era la chiusura di molti uffici postali periferici : un taglio del servizio che metterebbe in seria difficoltà intere frazioni ed aziende del territorio vicentino. Poste italiane intende a breve quotarsi in borsa e per migliorare il proprio profilo aziendale in termini di redditività ha annunciato un netto taglio dei propri servizi nelle aree più svantaggiate
. La chiusura improvvisa , annunciata per il 13 aprile è inaccettabile. Poste Italiane è una società a partecipazione pubblica e deve continuare a garantire un servizio pubblico universale.
In pochi giorni in questi comuni le amministrazioni hanno chiesto sostegno alla loro azione ai cittadini e sono state raccolte migliaia di firme.Entro lunedì prossimo si conta di arrivare circa a 10’000 nelle sole aree coinvolte dai tagli al servizio.
A sostegno della posizione dei sindaci e dei cittadini è arrivata la sentenza del consiglio di stato 1262/2015 in cui viene chiaramente espresso che : “Il servizio postale deve essere garantito su tutto il territorio nazionale” ed inoltre l’espressione “accessibilità al servizio” utilizzata dal Dm “non può prescindere dall’effettiva e normale percorribilità delle strade di accesso agli uffici postali in termini di reale e conveniente fruibilità da parte dei cittadini”. E rincara: non solo le strade devono essere percorribili in condizioni di sicurezza materiale ma devono essere altresì servite da mezzi pubblici, “in maniera che l’accesso non sia condizionato dalla disponibilità di mezzi privati.
Mi impegnerò insieme a molti colleghi della Camera e del Senato perchè il servizio postale continui ad essere garantito così come indicato nella sentenza, intanto il primo obiettivo è quello di ritardare le chiusure annunciate così da poter organizzare una trattativa tra lo stato(insieme agli enti locali) e Poste Italiane.
