L’Italia sembra si stia abituando a tutto, ma bisogna ritrovare la forza per indignarsi davanti ad un sentimento nostalgico e neofascista che continua ad emergere all’interno della Lega.
Il primo a lanciare segnali in questa direzione fu l’on. Borghezio, eurodeputato leghista sorpreso a suggerire ad un gruppetto di estrema destra francese le modalità più corrette e utili per accreditarsi nelle comunità locali e accrescere il consenso.
Pochi giorni fa a San Giovanni Bianco (nel Bergamasco) un giovane ventunenne, Consigliere Comunale del Carroccio, pubblica la sua foto su Facebook mentre esibisce un saluto romano circondato da cimeli del ventennio e da una scritta che recita “fascismo e libertà”.
Gli episodi continuano e purtroppo si verificano anche nel Vicentino e sempre su Facebook! Attori del “dramma” sono il Sindaco Silvia Covolo di Breganze (VI) e l’assessore Faccio di Trissino (VI), impegnati in una discussione locale criticano il PDL e si esaltano con la frase “Boia chi molla” per proseguire con una frase del Sindaco che sembra esprimere un sentimento comune dei giovani Leghisti: “viva i giovani amministratori leghisti!! Siamo noi i più neri dei neri”
Il Sindaco di Breganze (VI) sul suo profilo si presenta con tanto di Fascia Tricolore, ma probabilmente non ne conosce il significato e l’importanza.
L’aspetto più inquietante è che questi episodi coinvolgono giovani ventenni che trovano consenso in un Partito per nulla indignato di fronte a queste esternazioni.
Con forza mi sento di dire che le comunità vicentine che questi amministratori rappresentano meritano più rispetto e serietà.
Se si occupano cariche pubbliche così importanti quali quelle di Sindaco e Assessore, non si possono pronunciare frasi di questo tipo e giustificarsi dicendo che è semplice slang giovanile.
Il tema inizia ad essere troppo esteso e gli “incidenti”di questo tipo troppo frequenti.
Chiedo alla Lega una parola ferma su questo tema e ai due amministratori del vicentino suggerirei scuse possibilmente sentite a due comunità importanti come quelle di Breganze e di Trissino.
On. Daniela Sbrollini