POLITICA. La deputata ha presentato le proposte alternative del Pd
Mercoledì 21 Luglio 2010 CRONACA, pagina 14 “il Giornale di Vicenza”.
Parte la campagna-lampo del Partito Democratico per contestare la linea economica del governo Berlusconi-Tremonti.
La deputata Daniela sbrollini ha riassunto – in un incontro con i mass-media insieme con il segretario provinciale Federico Ginato – i motivi del “no” del Pd.
La sbrollini, in riferimento alla manovra del governo, ha parlato di abbassamento della guardia rispetto all’evasione fiscale combattuta ai tempi del governo Prodi fino alle disattenzioni verso l’aumento delle spese dei ministeri e ha attaccato l’indiscriminata politica di tagli «che finisce per colpire da una parte gli enti locali, costretti a tagli che metteranno in pericolo la qualità dei servizi alla popolazione, e dall’altra le famiglie e i lavoratori, specie nel pubblico impiego dove vengono bloccati gli scatti d’anzianità e la nuova contrattazione».
In particolare le famiglie si accorgeranno presto – hanno detto la deputata e il segretario del Pd – di cosa vorranno dire i tagli alla scuola («dove oggi la Gelmini tace, visto che il suo annunciato piano di valorizzazione del merito degli insegnanti è stato messo in archivio»), la riduzione degli stanziamenti per i servizi pubblici, il risparmio sui fondi per disabili e non-autosufficienti.
Che cosa ci sarebbe voluto, in alternativa? Il Pd dubita sulla possibilità che «il governo dei condoni» concretizzi la generosa stima di recupero dell’evasione fiscale, che vale da sola un terzo dei 24 miliardi di euro della manovra-Tremonti. Ma dice che è proprio da una lotta continuativa e seria contro i “furbi fiscali” che lo Stato può sperare il risanamento dei conti: «Il fatto è, però, che oggi la lotta all’evasione è parziale e contraddittoria: si continua a proteggere dagli accertamenti i 200 mila grandi evasori e intanto si riapre la possibilità di un nuovo condono edilizio».
Tra le altre proposte del Pd, la sbrollini segnala quelle sul reintegro delle risorse finanziarie per gli enti locali, il riavvio delle liberalizzazioni, l’annullamento dei tagli nel settore sicurezza e la riduzione del numero di deputati e senatori.