ENERGIE PULITE E POLEMICA.
Dura reazione dell’assessore provinciale che chiede al collega di partito di fare marcia indietro e ritirare la legge
Il decreto legislativo sulle energie rinnovabili blocca gli investimenti in impianti “bio” E Pellizzari scrive al Ministro
Domenica 13 Marzo 2011 CRONACA, pagina 27 “Il Giornale di Vicenza”
Mezzo miliardo di euro in energia solare ne va in fumo. A tanto ammontano gli investimenti nel Vicentino in impianti di energia rinnovabile, bloccati per colpa dal ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. E l’assessore provinciale alle politiche energetiche, Paolo Pellizzari, stesso colore politico, gli scrive una lettera aperta. Ma non è il solo. L’onorevole Daniela sbrollini, Pd, annuncia una mozione in Paralmento, i sindaci e pure gli Industriali di Padova sono sul piede di guerra.
DECRETO. Il decreto legistlativo sulle energie rinnovabili, approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro Paolo Romani blocca gli incentivi stabiliti meno di un anno fa da un Decreto Ministeriale i cui effetti avrebbero dovuto durare fino al 2014. In pratica 500 milioni di euro su cui i vicentini contavano e hanno investiti sono persi. A fare i conti è l’assessore Pellizzari, molto arrabbiato per un provvedimento che, di fatto, rappresenta la pietra tombale del settore fotovoltaico. Nel solo vicentino, spiega l’assessore, attendono l’autorizzazione circa 180 pratiche di media tensione, per 100Mw di potenza, e 1800 pratiche di bassa tensione, per una potenza di circa 30Mw. Il tutto si traduce in investimenti di quasi 500 milioni di euro che a causa del decreto non verranno mai realizzati, visto che è impensabile concludere l’iter entro il 31 maggio: «Questo provvedimento mette in ginocchio tante imprese e mette sulla strada tanti lavoratori. E non si tratta né di stranieri né di grandi gruppi finanziari, ma tecnici, professionisti e piccoli imprenditori delle nostre terre, gente che ha investito di tasca propria e che ora si ritrova appiedata dallo stesso Governo che con le sue leggi li aveva convinti ad investire nel settore delle rinnovabili».
AMBIENTE. Al bilancio economico negativo si aggiunge anche un bilancio ambientale altrettanto nero. Calcolando che un Mw corrisponde al fabbisogno energetico di 300 famiglie, 130Mw di impianti non realizzati significano 39mila famiglie che continueranno a utilizzare energia fossile non rinnovabile. Negli ultimi anni la Provincia aveva promosso e sostenuto il fotovoltaico quale fonte di energia rinnovabile pulita attivando uno sportello informativo che concretamente accompagnava i vicentini nel lungo iter autorizzativi degli impianti. Lo stesso Ente, in una logica di rispetto e salvaguardia ambientale, stava portando avanti l’iter di autorizzazione per la realizzazione di un impianto fotovoltaico ad Alonte, su terreni di proprietà. Ha finora sostenuto costi di oltre 30mila euro tra progetto e pratiche, ma ora si ferma. Così come ferma l’iter per l’installazione di pannelli sui tetti di 9 istituti superiori.
LETTERA. L’assessore ha quindi scritto una lettera aperta al Ministro Romani, ribadendo da subito la comune appartenenza politica, ma usando nel contempo toni molto duri. «No, signor Ministro, non si fa così, non si tagliano le gambe a quei pochi che hanno ancora voglia di investire ed avere fiducia nel nostro Paese, non si getta via quel poco di credibilità che ci rimane».
Ciò che è certo, a detta di Pellizzari, è che da oggi nessuno partirà più con nuovi progetti. «Invito il Ministro – conclude l’Assessore – a ritirare questo “deprecato decreto” e ristabilire le regole varate nell’agosto scorso in base alle quali migliaia di addetti hanno progettato il proprio futuro».