“Nel corso degli ultimi anni più volte la politica ha lanciato l’allarme sul mancato rispetto della legislazione sull’ interruzione volontaria di gravidanza in Italia. Ieri il Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa ha nuovamente riconosciuto che nel nostro Paese si violano i diritti delle donne che intendono abortire.
Penso che i diritti della donna debbano essere garantiti sempre, la scelta dell’interruzione di gravidanza non può dipendere dalla disponibilità dei medici, è un diritto che deve sempre essere riconosciuto su tutto il territorio nazionale.
E’ chiaro che il Parlamento deve intervenire nuovamente, lo fece con grande lungimiranza nella primavera del 1978 e a distanza di quasi 38 anni da quel bellissimo giorno non può più essere permessa una discriminazione nei confronti dei medici non obiettori, andrebbero invece incentivate soluzioni che facciano rispettare la legge.
La politica deve tornare a porre in agenda questi temi come prioritari, come maggioranza parlamentare, insieme al Governo dobbiamo lavorare per un monitoraggio ed una vigilanza precisa dell’obiezione di coscienza, che rimane una scelta legittima ma che non può essere agevolata. Diverse regioni italiane hanno un tasso di medici obiettori superiore all’80%, soprattutto nel sud Italia, una condizione inaccettabile.
La legge 194 è stata una grande conquista del secolo scorso, il suo effetto reale non dev’ essere disatteso, nel mio ruolo di Vicepresidente della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati manterrò l’impegno di vigilare e lavorare perché la legge venga rispettata.”