CONSIGLIO REGIONALE. Sbrollini a Roma interroga il Governo per cercare una mediazione
Bond (Pdl) e la Lega a muso duro, Puppato (Pd) per la linea morbida
martedì 07 febbraio 2012 REGIONE, pagina 6 “Il Giornale di Vicenza”
Piero Erle
VENEZIA
Domani nel primo pomeriggio il governatore Luca Zaia incontrerà a Roma il premier Mario Monti: «Parleremo di alcuni temi tra cui quelli delle quote latte e da presidente della Regione porterò le nostre ragioni per uno statuto che non deve essere assolutamente impugnato». La questione dello Statuto impugnato dal Governo (come emerso fin dalle prime ore, il protagonista della decisione sarebbe soprattutto il viceministro dell´economia Vittorio Grilli, già direttore generale del potente ministero) sta infatti rischiando di diventare un tema che divide, anche in Consiglio regionale.
«NON CALEREMO LE BRAGHE». Diretto come sempre, il capogruppo Dario Bond del Pdl è lapidario: «Non possiamo calare le braghe di fronte a una prevaricazione di questo tipo. Per questo mi stupiscono le dichiarazioni di chi dice che occorre ritornare in aula con lo Statuto impugnato da Roma o di chi vuole farsi difendere dagli altri, magari da politici lombardi. Occorre piuttosto che tutte le forze politiche del Veneto dicano no a quello che è uno schiaffo e facciano fronte comune senza se e senza ma, facendosi valere come veneti. Non possiamo fare i servili, costi quel che costi, anche se dovessimo ribadire i nostri diritti davanti alla Corte europea».
sbrollini INTERROGA IL GOVERNO. Sul fronte parlamentare è passata ai fatti Daniela sbrollini, deputato Pd: ha depositato un´interrogazione al governo per sapere se ha impugnato lo Statuto veneto solo per i motivi noti (il comma sull´autonomia finanziaria e quello sul numero di consiglieri veneti) «o se ci siano altre questioni che vedono giudizi difformi tra Regione e Governo», «se ci sono le condizioni per trovare una mediazione capace di superare le difficoltà emerse, dando così piena legittimità al testo di operare nel tessuto regionale veneto» e «quali tempi sono ipotizzabili per il giudizio di merito da parte della Corte costituzionale».
DE POLI: «NO A PROVOCAZIONI DI ZAIA». Antonio De Poli, segretario veneto Udc, attacca Zaia: «Le sue provocazioni sullo Statuto rischiano di creare un rapporto conflittuale con lo Stato. In questo modo non faremo gli interessi dei veneti. Serve reagire in maniera costruttiva senza cedere alle facili strumentalizzazioni politiche sul centralismo come sta facendo la Lega. Personalmente ritengo che ci siano i presupposti per far valere le ragioni di chi ha lavorato con fatica nella stesura dello Statuto».
PUPPATO: «MODIFICHIAMO IL TESTO». Laura Puppato, capogruppo Pd, ribadisce che secondo lei il problema è il conflitto continuo col governo Monti aperto da Zaia e che in effetti l´articolo contestato dello Statuto, anche se vuol dire un´altra cosa, «può essere letto come una volontà di risolvere in modo del tutto autonomo il tema dei vincoli finanziari imposti dallo Stato Italiano». Chiede quindi di tornare in aula e approvare una modifica al testo «in modo che si tolga di mezzo ogni dubbio sulle reali, buone volontà del Consiglio del Veneto».
TOSCANI: «PRONTO A PROTESTARE A ROMA». «Attendo con trepidazione – dice invece Matteo Toscani (Lega) vicepresidente del Consiglio veneto – di salire sulle corriere dirette a Roma per protestare contro l´impugnazione del nuovo Statuto: una decisione gravissima, un´entrata a gamba tesa contro i veneti che non trova giustificazioni».