I sindacati lanciano un appello al mondo della politica
Anna Madron
Nell’organico veneto mancano 3.200 insegnanti e il numero degli alunni sta crescendo moltissimo Vengono penalizzate in particolare le elementari
Venerdì 22 Aprile 2011 CRONACA, pagina 24 “Il Giornale di Vicenza”
Una manifestazione di protesta contro i tagli alla scuola Sos dei sindacati al mondo della politica. Di fronte al numero dei tagli che il prossimo anno ricadranno sulla scuola veneta e vicentina, Cisl Snals e Gilda fanno fronte comune e tentano il coinvolgimento dei partiti per perorare la causa di una scuola tartassata oltremisura. A rispondere all’appello – l’incontro si è tenuto nella sede Snals di viale Milano – per il Pd la parlamentare Daniela sbrollini e il segretario provinciale Federico Ginato, per il Pdl Carmela Maresca e per la Lega Antonio Mingardi.
«Come organizzazioni sindacali – spiegano i segretari scuola Tina Cupani (Cisl), Doriano Zordan (Snals) e Francesco Bortolotto (Gilda) – abbiamo voluto denunciare l’insostenibilità dei tagli (-178 solo nella scuola primaria) e la ricaduta negativa che andranno a creare sul funzionamento delle scuole vicentine e venete nel prossimo anno scolastico e in quelli futuri. È seriamente a rischio il livello qualitativo della nostra scuola che non potrà più offrire gli stessi servizi, con ripercussione negativa sulle famiglie e sui bilanci degli enti locali».
Nel mirino anche la sperequazione fra regioni nel rapporto alunni-docenti che in Veneto, dove mancano 3.200 insegnanti in organico, è pari a 11,74: tra i più alti d’Italia rispetto ad una media nazionale del 10. L’Emilia Romagna viaggia intorno all’11,81, il Lazio ha 11,02; la Liguria 11,01, la Lombardia 11,36, le Marche 11,02, la Puglia 11,33, regione quest’ultima che per alunni, 553.887, si avvicina molto al Veneto. E che la situazione peggiori lo si può vedere dal raffronto tra un anno scolastico e quello successivo. Nel 2009/2010, con un organico di 48.215 e un numero di alunni di 538.433, il Veneto aveva un rapporto alunni-docente di 11,19. Nel 2010/2011 l’organico scende a 46.582, gli alunni salgono a 546.837 e il rapporto cresce inevitabilmente e si assesta a 11,74.
Nel frattempo, però, il numero di alunni è cresciuto enormemente rispetto ad altre regioni – solo alla scuola media a settembre 2011 gli alunni in più in tutto il Veneto saranno 1.772, raggiungendo quota 135 mila – e il rapporto alunni-docente risulta sempre più penalizzante, come è stato fatto osservare durante il confronto con i politici vicentini, intenzionati a sottoscrivere un’interpellanza parlamentare da presentare entro il mese di aprile. Proposta da parte della sbrollini anche l’istituzione di un tavolo permanente di incontri per monitorare la scuola vicentina e veneta. Intanto, dopo la doccia fredda dei tagli alle elementari – 178 per un totale di 79 docenti titolari di cattedra che tra città e provincia perderanno inesorabilmente il posto – si attendono le informative regionali per capire la sorte dei posti alle medie e alle superiori.
«Per quanto riguarda le medie – fa sapere Tina Cupani – il taglio sarà minimo. Più consistente, invece, il colpo di spugna alle superiori. Il 26 aprile a Venezia, nell’informativa con i sindacati, si potrà già sapere qualcosa. Quello che è certo è che con il riordino dei cicli, l’introduzione dei nuovi orari e l’accorpamento di alcune classi di concorso, alle superiori è in atto un’autentica rivoluzione che si tradurrà in una perdita pesante di posti di lavoro».