Giovedì 15 Settembre 2011 REGIONE, pagina 8 “Il Giornale di Vicenza”
«Il passaggio in commissione regionale che stabilisce nuovi criteri per accedere a certi servizi (essere residenti nella Regione da almeno 15 anni) può sembrare una cosa “innocente” ma rappresenta un discrimine che odora di razzismo, pregiudizio e incostituzionalità». L’on. Daniela Sbrollini, deputato vicentino del Pd, interviene sul primo “sì” votato in commissione regionale alle proposte di legge regionale su “prima i veneti”. «Un cittadino italiano che arriva in Veneto per insediarsi e vivere non avrebbe gli stessi diritti del vicino di casa; oppure sarebbero esclusi tutti gli italiani (spesso veneti) denominati “immigrati di ritorno” che dopo aver trascorso anni all’estero rientrano per trascorrere la vecchiaia nei luoghi in cui sono nati e cresciuti. Insomma un principio inapplicabile».
«In questi giorni l’Onu ha messo sotto controllo l’Italia per i livelli dei servizi sociali in modo particolare per quelli legati all’infanzia», sottolinea. «La nostra Regione da sempre aperta verso il mondo rischia di assumere connotati pericolosi che alimentano tensioni sociali che da buoni amministratori andrebbero al contrario gestite e isolate».