POLITICA. Apprezzamento degli eletti vicentini per la scelta di tecnici, resta scettica la Lega
Roberta Bassan
Conte: «Ministre scelte non per la loro avvenenza» Calearo: «Tutti numeri uno» Bizzotto: «Burocrati»
giovedì 17 novembre 2011 CRONACA, pagina 15 “Il Giornale di Vicenza”
«Quando avrò letto il programma mi esprimerò, per ora non ho visto nulla. Salvo tanti bancari». Lapidaria e di poche parole l´on. leghista Manuela Dal Lago. I ministri del governo Monti sfilano davanti al presidente della Repubblica, la Lega resta scettica. Dal suo osservatorio privilegiato di europarlamentare l´on. leghista Mara Bizzotto non va per il sottile: «È un governo da brividi, fatto di dinosauri della burocrazia romana, professoroni imparruccati e banchieri che rispondono alla cupola finanziaria internazionale. La vera mission di questo governo senza legittimazione popolare sarà quella di paraculare (testuale) le banche tedesche e di mettere le mani nelle tasche dei poveri cristi». Testuale. Più elegante il sen. Paolo Franco: «Credo che qualsiasi governo, in un Paese democratico, dovrebbe avere il consenso dei cittadini, che attraverso il voto scelgono il programma. Purtroppo non è questo il caso del governo Monti, di cui ad oggi non è ancora possibile conoscere quali le scelte legislative proposte al Parlamento. Quando arriveranno i provvedimenti la Lega Nord deciderà se votare a favore o meno. Se ci saranno decreti che introducono l´Ici sulla prima casa, tolgono la prospettiva della pensione a chi ha pagato i contributi per una vita di lavoro e tasseranno chi ha sempre pagato le tasse, voteremo contro. Se arriveranno proposte per tagliare la spesa improduttiva ed assistenzialista, riforme per alleggerire lo Stato centrale e ridurre i costi della politica, voteremo a favore. Se Monti proporrà di ridurre i dipendenti della Sicilia da trentamila a tremila, ovvero quanti ne hanno Veneto o Lombardia, saremo concordi. Ma ho come l´impressione che in questi casi maschereranno i voti della stragrande maggioranza che lo sostiene». Volta la faccia dall´altra parte l´on. Daniela sbrollini, Pd, oggi a Roma per l´assemblea del gruppo, domani per la fiducia: «Sono molto soddisfatta, è stata esaudita la nostra richiesta di un governo tecnico, un segnale di garanzia. Felicissima come donna per le tre ministre che ricoprono ruoli mai avuti in passato, un segnale di lungimiranza e di pari opportunità con la speranza che la politica un domani non faccia passi indietro. Venerdì (domani) ascolteremo il programma, ora si tratta di fare le riforme strutturali di cui ha bisogno il Paese, spero anche la riforma elettorale, e dare un segnale ai mercati».
Il segretario regionale Pd Rosanna Filippin indica una priorità dal punto di vista del Veneto: «Si acceleri sull´adozione della direttiva Ue sui tempi di pagamento e si metta mano al patto di stabilità interno».
Apprezzamento da parte di Giorgio Conte (Fli) con due dettagli: «Tre ministre in ruoli cardine, non scelte per avvenenza ma competenza, a partire da Annamaria Cancellieri, già prefetto a Vicenza. E poi il ministero della coesione territoriale che s´inserisce nello spirito auspicato da Napolitano». Su quest´ultimo tema si era beccato durante il giorno con l´ex ministro leghista Calderoli, che lo aveva invece consiederato uno schiaffo al nord, etichettandolo come «il ministero del centralismo». Conte gli aveva risposto di essere in malafede: «La Lega – aveva accusato è sorda e irresponsabile». Per Massimo Calearo Ciman (Responsabili) è un governo fatto di numeri uno: «Tre di loro li conosco di persona, Cancellieri, Passera e Gnudi. Mi auguro che nell´arco della legislatura possano rimettere in piedi il Paese. Sarebbe la dimostrazione che una certa politica che siede in Parlamento da anni può andare a casa.