CUBA. Il vicentino al Pm. Mantica ha risposto alla Camera alla Sbrollini
Sartorio: «Innocente»
Giovedì 03 Febbraio 2011CRONACA,pagina 21 “Il Giornale di Vicenza”
Lui Sartorio al pm cubano ha ripetuto la propria innocenza, spiegandogli che quel 14 maggio dell’anno scorso era in Italia. Come provano i documenti che sono stati già spediti a L’Avana e che ieri l’onorevole diessina Daniela sbrollini ha consegnato al sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica perché siano trasmessi alle autorità cubane. Ma per ora il vicentino di 44 anni resta ancora nel carcere di massima sicurezza di Combinado dell’Est in attesa di essere trasferito in quello per stranieri.
Da quasi sei mesi Sartorio è rinchiuso in cella, ma non sono stati ancora formulati i capi di imputazioni contro di lui. Nel frattempo, l’imprenditore italiano – arrestato insieme al fiorentino Simone Pini e al mantovano Angelo Malavasi nel luglio scorso nell’ambito delle indagini svolte sulla morte per abuso di droghe di una prostituta minorenne – «ha subito violenze e torture e per questo ha confessato il falso», ha ribadito la deputata sbrollini a margine di una interrogazione alla commissione Affari Esteri della Camera che ha avuto come oggetto proprio la detenzione dei tre italiani a Cuba. «Il procuratore cubano», per il momento, «mantiene il segreto istruttorio» sul caso, ha riferito il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica al termine dell’interrogazione alla quale è intervenuto. La Farnesina – ha aggiunto – «segue con attenzione il caso e sta fornendo» alla giustizia cubana, «tutti i documenti che attestano che Sartorio sarebbe stato in Italia nei giorni» in cui è morta la minorenne e «ha sollecitato il trasferimento dei tre italiani al carcere La Condesa», dove sono detenuti gli stranieri. Il ministero degli Esteri, ha però sottolineato Mantica, «segue con attenzione i casi di 1800 italiani detenuti nel mondo ma, si tratta comunque di fatti privati in cui lo Stato non può intervenire. Noi possiamo fornire assistenza ai familiari e verificare che le condizione del trattamento dei detenuti rispettino i diritti umani». Quei diritti che, secondo l’on. sbrollini, in questo periodo sono stati violati. «Sartorio soffre di patologie che richiedono continui controlli medici».