ROMA. (14 nov.) «Molto positiva l’approvazione in via definitiva della legge sul riequilibrio di genere negli enti locali. Stiamo promuovendo e costruendo una parità effettiva, una democrazia inclusiva, che si traduce in fatti e opportunità. Questa legge, che si occupa di sanare una drammatica diseguaglianza tra i generi nell’accesso alle cariche elettive degli enti locali, aumenta gli spazi di competizione». Così la democratica Daniela Sbrollini, a margine dell’approvazione, avvenuta ieri alla Camera, della legge sulla parità di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali.
«Abbiamo varato uno strumento normativo che peserà fortemente nelle prossime competizioni elettorali degli enti locali e condizionerà i partiti nella composizione delle candidature» afferma Sbrollini, prima firmataria di una delle proposte di legge che sono poi convogliate nella norma approvata ieri.
Infatti, le liste avranno l’obbligo di contenere almeno un terzo di candidati donna, pena la decadenza delle liste stesse nei comuni sopra i 15 mila abitanti. Inoltre, gli elettori potranno esprimere la ‘doppia preferenza di genere’, indicando, cioè, due preferenze, una per un candidato di sesso maschile e l’altra per un candidato di sesso femminile della stessa lista. In caso di mancato rispetto della disposizione, verrà annullata la seconda preferenza.
«La legge, frutto del lavoro sinergico delle donne e degli uomini del Pd, è stata approvata con una larghissima maggioranza, segno che il tema è ormai di tutte le parti politiche – continua la deputata vicentina -. La donna deve essere parte integrante dei processi democratici e per questo deve avere garantiti spazi di competizione in cui possa esercitare le sue capacità. Con questa legge saniamo un malfunzionamento della nostra democrazia e affermiamo un elemento di normalità, cioè la parità tra generi nell’accesso alle cariche pubbliche. Sarebbe significativo – conclude – allargare la stessa opportunità offerta agli enti locali e ai consigli regionali, anche alle elezioni politiche. Aspettiamo ora di vedere la proposta di legge elettorale attualmente ferma al Senato».
Come femmina mi sento umiliata dal fatto che sia necessaria una legge per l’entrata delle donne in una lista politica. Più che di “parità di genere” vorrei sentir parlare di ” parità di merito “. Le Donne che vogliono veramente qualcosa sanno lottare finché l’ottengono, la storia ci insegna che, anche in tempi nei quali era molto più difficile per loro emergere, con caparbietà sono riuscite a concretizzare quello che desideravano.