La Senatrice afferma: “Comprendo e sono solidale con la posizione delle società di calcio femminile da A e B che hanno raggiunto una decisione difficile, congiunta ed unanime: il calcio femminile sciopera. Lo fanno tutte e tutti: società, dirigenti, allenatori, allenatrici e giocatrici. Non prenderanno parte a nessuna delle attività ufficiali organizzate dalla Lega Nazionale Dilettanti, compreso il campionato il cui inizio è fissato per il prossimo 15 settembre.”
Fino alla scorsa stagione, la gestione del movimento rientrava nelle competenze della Lnd; poi, il 3 maggio, è arrivata la delibera del commissario straordinario della Federcalcio Fabbricini, che stabiliva il passaggio dei campionati di A e B sotto il controllo della Federazione lasciando ai Dilettanti le sole attività di promozione e organizzazione a livello territoriale.
La decisione è stata accolta favorevolmente da atlete e club, ma non dai vertici della Lnd che hanno presentato e vinto il ricorso alla Corte Federale d’Appello.
“La volontà comune di calciatrici e società è passare sotto l’egida della Figc per proseguire nel cammino di crescita iniziato e recuperare il gap rispetto alle altre nazionali.
Condivido perché il mondo di questo sport coniugato al femminile ha fatto grandi passi in avanti, ed ha bisogno di una organizzazione adeguata.”
Così la Senatrice Sbrollini, responsabile Sport del Pd, che ricorda che che “lo sviluppo del calcio femminile ha bisogno di un adeguato progetto, di risorse più importanti, di una governance all’altezza dello sport professionistico.
In attesa del terzo grado di giudizio sportivo, si rischia un brusco arresto dello sviluppo dell’intero sistema. Al di là delle beghe tra Federazioni la Figc ha strutture e organizzazione tali da permettere un salto di qualità che permetta di avvicinare questo sport a una forma professionistica, con relative tutele previste per contratto.
E’ un sogno cullato per anni che arriverebbe anche in un momento propizio per i buoni risultati ottenuti sul campo e la qualificazione recente al mondiale 2019 avrebbe fatto il resto. Poi non è solo tutto legato al raggiungimento del professionismo ma anche c’è l’esigenza di dare a questo movimento la giusta attenzione per la comunicazione e l’immagine del calcio femminile. E in questo la Federcalcio può fornire migliori garanzie. Se la richiesta è unanime, perché non accoglierla?”.
La Senatrice Sbrollini chiude con un rammarico ed una preoccupazione “Purtoppo in questo scontro interno al governo del pallone, mi sembra che le calciatrici vengano per ultime. Mi auguro che la situazione si sblocchi in fretta. La stagione incombe, le giocatrici devono potersi preparare con i tempi giusti, un mondiale le attende.”