Parità di genere, la questione passa a Palazzo Madama

Abbiamo lanciato un appello per chiedere che il tema abbia priorità al Senato
Il PD rispetta già l’equilibrio di genere, ma la democrazia paritaria riguarda la qualità stessa della rappresentanza e quindi il principio deve essere garantito in tutti i partiti politici.

L’attuazione del principio di parità di genere è una questione ancora aperta nel passaggio della legge elettorale al Senato, al quale chiediamo che l’inserimento della norma antidiscriminatoria sia una priorità. Lo facciamo attraverso un appello che porta la firma di una ventina di deputate PD e quella del capogruppo Roberto Speranza

“Abbiamo votato la legge elettorale perché siamo convinti che il Paese abbia bisogno di riforme, ma c’è una forte delusione per una grande occasione mancata” recita il documento facendo riferimento alla bocciatura degli emendamenti per l’equilibrio di genere avvenuta con voto segreto alla Camera, causa di tensioni e malumori che hanno condotto alcune deputate, tra cui me, ad uscire dall’aula.

La democrazia paritaria non è una mera questione di quote, ma interessa la qualità della rappresentanza. Per questo, se possiamo da un lato essere felici che il Pd abbia già dimostrato il rispetto dell’equilibrio di genere sia nella composizione delle liste elettorali sia nella formazione del nuovo esecutivo, dobbiamo continuare a batterci perché tale principio sia garantito in tutti i partiti politici. Inoltre, questa norma aprirebbe la via al raggiungimento di una serie di obiettivi, dal welfare al lavoro, nei quali le donne e la società intera si riconoscono. Oltre al documento la prossima settimana sul tema ci sarà un incontro della direzione con i gruppi Pd di Camera e Senato.

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