Il ”cambiare verso” promosso dal Partito Democratico passa anche attraverso la parità di genere nella nuova legge elettorale. Proprio perché consapevoli dell’importanza di varare una nuova legge elettorale che presieda al buon funzionamento della nostra democrazia, promuoviamo in modo unitario e trasversale la presenza femminile nelle istituzioni puntando a dare piena attuazione agli articoli 3 (eguaglianza) e 51 (eguaglianza nell’accesso alle cariche elettive) della nostra Costituzione. Si tratta di una battaglia fondamentale, per me iniziata nella scorsa legislatura con la mia proposta sulla doppia preferenza nelle elezioni degli enti locali, poi diventata legge.
In questi giorni ho ricevuto moltissimi appelli da parte di cittadine, associazioni e coordinamenti femminili. Questo perché c’è la consapevolezza diffusa che si tratti di una questione di civiltà e di qualità della democrazia. Ma anche perché si chiede alla politica di dare un segnale e portare il buon esempio oltre le stanze del Parlamento: garantire, a tutti i livelli, l’equilibrio di genere significa non pesare sullo Stato, accrescere il Pil, avere più produttività, famiglie più sicure e meno povertà. Lunedì riprenderemo la discussione del provvedimento. Vogliamo portare a casa un risultato che garantisca a tutte le donne di tutti i partiti di essere candidate in una posizione eleggibile.