Tra le prime dichiarazioni del Candidato Luca Zaia, una proprio non la si può accettare!
Faccio riferimento all’idea del Candidato Leghista che ipotizza modifiche ai regolamenti del Consigli Regionale per poter introdurre il voto di Fiducia come previsto per il Governo Nazionale.
Non c’è che dire; bastano meno di 2 anni seduti su di una poltrona da Ministro e si è già pronti ad importare nella propria Regione discutibili abitudini e stili di governo.
La giustificazione data dal Candidato Zaia per sostenere e introdurre questa grande innovazione nei regolamenti, (sicuramente una priorità per i Veneti), è il fatto che la finanziaria nazionale la si è approvata con una rapidità tale che immettere questo strumento anche nella gestione del consiglio Regionale permetterebbe di essere snelli, veloci e concreti.
Complimenti Ministro! Ma in tutto il suo ragionamento mancano alcuni punti e alcune conseguenze.
Lo strumento della Fiducia blocca ogni tipo di confronto e di discussione, il dibattito democratico nelle istituzioni scompare e si rende vano anche il lavoro dei consiglieri capaci di far approvare ed introdurre migliorie ai provvedimenti in discussione.
La verità è una sola, ovvero che il Ministro Zaia sa di non avere mani libere, di poter essere condizionato da veti interni alla sua maggioranza, e da forti pressioni provenienti dal PDL; partito che ha accettato la sua nomina a candidato con mille riserve.
Il voto di fiducia rappresenta quindi la volontà di dotarsi di uno strumento capace di zittire dissensi e di Governare con la logica dei ricatti del tipo: “o si vota la fiducia o tutti a casa!”
Il Veneto non merita questo futuro, non può accettare 5 anni di Governo Regionale che presenta sin d’ora i presupposti di litigiosità e di assenza di prospettiva concreta.
Mi rivolgo quindi ai Veneti, per smuovere questa regione serve un reale cambiamento di rotta, la Lega non rappresenta questa innovazione e il PDL, piegato da logiche di potere si presenta schiacciato e inefficace.
Il PD e la proposta di Bortolussi quale Presidente di Regione può rappresentare questo cambiamento ed una prospettiva concreta per guardare al futuro con occhio diverso.
On. Daniela Sbrollini
Cara Daniela, intanto Ti saluto. E’ tutto giusto quello che dici, ma riflettiamo sul caso Baldi. Luca ha sbagliato a dire in pubblico che il candidato PD e’ una copia di quello del PDL e che voterà per l’originale. Votare Zaia e’ da Tafazzi e serve solo a farsi del male. Ma se sono felice per avere votato una “bella persona” come Te non sono altrettanto felice che con il mio voto sia stato eletto uno come Calearo -che tutti sapevano essere di sinistra come il Duce-.
Torno a fare una riflessione sulla distanza tra il PD e la gente che dovrebbe votarlo: come ci sta a fare uno come Paolo Costa nel PD? Lo sai -ne sono certo- che migliaia di potenziali elettori non voteranno per il PD finche’ ci sara’ gente che lavora per la destra. Ci vuole una spinta coraggiosa e fare chiarezza, non si possono candidare impresentabili persone: il candidato di un partito deve rappresentare POLITICAMENTE una parte. Nel PD Veneto non e’ così. Meglio la Puglia dove la base ha schiaffeggiato il partito. Senza partito si può vincere, senza voti no.
Un abbraccio