L’ipotesi castrazione scatena la polemica

Antonella Fadda
Martedì 24 Agosto 2010 PROVINCIA, pagina 26 “Il Giornale di Vicenza”

La proposta della castrazione avanzata dal sindaco Milena Cecchetto piace a Lega e PdL, ma non al Pd. L’idea di tale pena per chi si macchi di reati sessuali era stata già proposta nel 2005 dal ministro leghista Roberto Calderoli, che si era espresso favorevolmente sulla castrazione chimica ed anche sulla chirurgica. La castrazione chimica, però, è reversibile (basta sospendere i farmaci) mentre è definitiva quella fisica. Il sindaco insiste: «Tutti noi abbiamo bisogno di avere la certezza che queste persone siano punite con pene severe, certe, sicure. Basta con il buonismo , soprattutto quando la violenza è perpetrata contro donne e bambini».
Si dice d’accordo il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, Alessandro Testolin: «Non è uno scandalo la castrazione chimica – dice – ma che avvengano violenze nei confronti di donne e bambini. Sono atti ripugnanti». Testolin approva anche l’installazione delle telecamere ed eventuali corsi di autodifesa promossi dal Comune. Pieno appoggio dal capogruppo PdL, Emanuele Festival: «Anni fa ci siamo espressi favorevolmente sulla questione – afferma -. Ogni azione, sia forti come la castrazione chimica, sia più “soft” come i corsi di autodifesa o le telecamere, sono utili per combattere questi fenomeni mostruosi». «Condivido la posizione espressa dal sindaco Cecchetto: nei casi di violenza sessuale la pena detentiva non è sufficiente – dichiara il senatore leghista Paolo Franco – Il colpevole di un reato sessuale nei confronti di una donnadovrebbe essere sottoposto ad opportuni trattamenti farmacologici per impedire il ripetersi dell’abuso. La pena detentiva va accompagnata a rimedi definitivi, che mettano questi uomini in condizioni di non offendere mai più». Dura invece la reazione di Maurizio Scalabrin, capogruppo di opposizione, che invita il sindaco a fare il proprio lavoro amministrando la città «lasciando che legislatori e giudici facciano il loro». Riguardo la castrazione Scalabrin spiega: «Occorrono segnali forti ed inequivocabili quando donne e minori sono vittime di tali atti, ma prima di arrivare a soluzione estreme è necessario appurare e valutare». Anche Daniela sbrollini, deputato Pd, definisce l’intervento del sindaco come «una battuta estiva che offende i cittadini che rappresenta. Sono vicina alle famiglie e alle ragazzine – afferma l’onorevole – ma non mi pare proprio che questa sia la risposta da dare su un tema così delicato».

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