tratto da il Giornale di Vicenza, domenica 27 ottobre 2013, CRONACA, pagina 14
DANIELA SBROLLINI, deputata Pd
«No all´indulto o all´amnistia. Serve una riforma carceraria»
Daniela Sbrollini, 41 anni, deputata del Partito democratico, è l´unica dei dieci parlamentari vicentini alla seconda legislatura consecutiva. Inzia da lei il viaggio del Giornale di Vicenza alla scoperta del lavoro dei rappresentanti del Vicentino a Roma. Una serie di interviste che, ogni settimana, faranno il punto sull´attività svolta.
Partiamo dal presente. A che cosa sta lavorando in questi giorni?
Sto elaborando una proposta di legge con esperti in materia carceraria: è necessaria una riforma, oggi più che mai, perché non possiamo trovarci ogni cinque anni in emergenza e ricorrere ad amnistia o indulto.
Napolitano sembra spingere in quella direzione. E il Pd sembra orientato a un sì a quelle misure d´emergenza.
Il Capo dello Stato non ha detto esattamente quello, la sua relazione è molto più complessa. Io spero che nel partito si discuta a fondo. Ma se mi trovassi in aula a dover votare sì o n! o a proposte di amnistia o indulto, lo dico adesso: io voterò no.
Perché?
Perché, da cittadina e da parlamentare, non accetto l´idea di tappare un buco, di agire sulle emergenze. Serve invece una riforma di sistema delle carceri, che rimetta al centro il recupero del detenuto, che passi dalla depenalizzazione di alcuni reati, dalle pene alternative alla detenzione. Ho preso spunto dalla legge del Brasile che prevede possibilità di lavoro per i detenuti e programmi straordinari come la lettura in carcere.
Un passo indietro: in 8 mesi di legislatura, quali sono stati i principali dossier su cui ha lavorato direttamente?
In carrellata: femminicidio, ludopatie, fondi per la non autosufficienza, temi che abbiamo affrontato anche in Commissione Affari Sociali di cui sono vicepresidente.
Sul femminicidio è stata approvata la legge. Contenta?
Non è la migliore possibile, ma è un risultato. Sono stata prima firmataria di una proposta di leg! ge, un lavoro che avevo iniziato nella scorsa legislatura.
Che cosa ha fatto, finora, per l´economia vicentina?
Un risultato che abbiamo ottenuto pochi giorni fa è la cassa integrazione in deroga per la Ceccato di Alte, un centinaio di lavoratori. Abbiamo seguito il percorso con i sindacati e attivandoci con il ministero del welfare. Restando alle ultime cose, con il collega Federico Ginato abbiamo incontrato lunedì Confartigianato Vicenza: vogliamo costruire anche insieme alle categorie gli emendamenti alla Legge di stabilità.
Che voto dà a quella Legge?
Sufficiente: 6. Dovremo migliorarla moltissimo in Parlamento.
A inizio legislatura il Pd visse la drammatica crisi sul voto per il presidente della Repubblica. Lei votò per Marini?
No, e lo dissi prima: al primo scrutinio votai Rodotà, motivando. Poi Prodi: non sono tra i 101 franchi tiratori.
Fu quella la peggior performance del suo partito o critica altre azioni?
Il peggior errore del Pd è stato l´aver fatto prevalere finora il correntismo, anche nelle decisioni d´aula, rispetto al merito delle questioni.
Lei ha mai votato contro il suo capogruppo?
Sei volte: me lo ha segnalato la ricerca di Openpolis. Ma su due piedi non ricordo i casi. Voti di coscienza, comunque.
E il merito maggiore del Pd?
L´aver sempre lavorato per dare forza a questo governo, che non è quello che speravo, ma è oggi l´unico possibile.
A maggio Giachetti, del Pd, e 100 deputati presentarono una proposta di legge per abolire il Porcellum e tornare al Mattarellum. Letta si oppose e la legge non passò. Lei come votò?
Ho fatto il digiuno con Giachetti, ma ho votato con Letta. Perché? Nel momento in cui il premier ha spiegato che in pochi mesi sarebbe stata messa in piedi una proposta di riforma elettorale organica, non c´era bisogno di altri percorsi. Anche perché non credo che il Mattarellum sia l´opzione migiore. Sono per le preferenze, ma ogni territorio de! ve avere la sua rappresentanza.
Partiamo dal presente. A che cosa sta lavorando in questi giorni?
Sto elaborando una proposta di legge con esperti in materia carceraria: è necessaria una riforma, oggi più che mai, perché non possiamo trovarci ogni cinque anni in emergenza e ricorrere ad amnistia o indulto.
Napolitano sembra spingere in quella direzione. E il Pd sembra orientato a un sì a quelle misure d´emergenza.
Il Capo dello Stato non ha detto esattamente quello, la sua relazione è molto più complessa. Io spero che nel partito si discuta a fondo. Ma se mi trovassi in aula a dover votare sì o n! o a proposte di amnistia o indulto, lo dico adesso: io voterò no.
Perché?
Perché, da cittadina e da parlamentare, non accetto l´idea di tappare un buco, di agire sulle emergenze. Serve invece una riforma di sistema delle carceri, che rimetta al centro il recupero del detenuto, che passi dalla depenalizzazione di alcuni reati, dalle pene alternative alla detenzione. Ho preso spunto dalla legge del Brasile che prevede possibilità di lavoro per i detenuti e programmi straordinari come la lettura in carcere.
Un passo indietro: in 8 mesi di legislatura, quali sono stati i principali dossier su cui ha lavorato direttamente?
In carrellata: femminicidio, ludopatie, fondi per la non autosufficienza, temi che abbiamo affrontato anche in Commissione Affari Sociali di cui sono vicepresidente.
Sul femminicidio è stata approvata la legge. Contenta?
Non è la migliore possibile, ma è un risultato. Sono stata prima firmataria di una proposta di leg! ge, un lavoro che avevo iniziato nella scorsa legislatura.
Che cosa ha fatto, finora, per l´economia vicentina?
Un risultato che abbiamo ottenuto pochi giorni fa è la cassa integrazione in deroga per la Ceccato di Alte, un centinaio di lavoratori. Abbiamo seguito il percorso con i sindacati e attivandoci con il ministero del welfare. Restando alle ultime cose, con il collega Federico Ginato abbiamo incontrato lunedì Confartigianato Vicenza: vogliamo costruire anche insieme alle categorie gli emendamenti alla Legge di stabilità.
Che voto dà a quella Legge?
Sufficiente: 6. Dovremo migliorarla moltissimo in Parlamento.
A inizio legislatura il Pd visse la drammatica crisi sul voto per il presidente della Repubblica. Lei votò per Marini?
No, e lo dissi prima: al primo scrutinio votai Rodotà, motivando. Poi Prodi: non sono tra i 101 franchi tiratori.
Fu quella la peggior performance del suo partito o critica altre azioni?
Il peggior errore del Pd è stato l´aver fatto prevalere finora il correntismo, anche nelle decisioni d´aula, rispetto al merito delle questioni.
Lei ha mai votato contro il suo capogruppo?
Sei volte: me lo ha segnalato la ricerca di Openpolis. Ma su due piedi non ricordo i casi. Voti di coscienza, comunque.
E il merito maggiore del Pd?
L´aver sempre lavorato per dare forza a questo governo, che non è quello che speravo, ma è oggi l´unico possibile.
A maggio Giachetti, del Pd, e 100 deputati presentarono una proposta di legge per abolire il Porcellum e tornare al Mattarellum. Letta si oppose e la legge non passò. Lei come votò?
Ho fatto il digiuno con Giachetti, ma ho votato con Letta. Perché? Nel momento in cui il premier ha spiegato che in pochi mesi sarebbe stata messa in piedi una proposta di riforma elettorale organica, non c´era bisogno di altri percorsi. Anche perché non credo che il Mattarellum sia l´opzione migiore. Sono per le preferenze, ma ogni territorio de! ve avere la sua rappresentanza.
Il suo modo di comunicare con l’elettorato mi convince e ogni volta
leggo con interesse quanto scrive.- Per quanto riguarda tutte le di-
visioni all’interno del PD, in un periodo di tale difficioltà per il Paese.
trovo che siano deplorevoli.- Inoltre credo sia indispensabile capire
chi sono i 101 che a suo tempo hanno votato contro l’elezione di Prodi a Presidente della Repubblica, pur avendo prima accettato la
proposta del Segretario: se non si arriva a ciò ci sarà sempre un cli-
ma di sospetto all’interno del Partito. Conto su di Lei.