Il Pd: «La manovra è contro i sindaci»

Sabato 03 Luglio 2010 cronaca, pagina 13 Giornale di Vicenza
POLITICA. Incontro tra gli Amministratori locali voluto da Daniela sbrollini prima dell’avvio dei lavori alla Camera

«Una furbata del ministro per tagliare servizi scaricando molti sacrifici sulle spalle dei Comuni»

La manovra di Tremonti si abbatte su enti locali e dipendenti pubblici. E una ventina di sindaci del Pd (assente in blocco l’amministrazione di Vicenza), in conclave ieri con l’onorevole Daniela sbrollini, hanno criticato fortemente i provvedimenti che da lunedì inizieranno l’iter di discussione in Camera e Senato e il patto di stabilità. Diego Marchioro, Torri di Quartesolo, e presidente della Consulta della finanza locale Anci Veneto, sbotta: «Ma cosa vogliono farne a Roma dei Comuni? Si parla di federalismo e invece negli ultimi anni vediamo solo provvedimenti contro l’autonomia».
sbrollini e Pierpaolo Baretta, capogruppo Pd in commissione bilancio alla Camera bocciano la manovra: «È inefficace perché non si fa risanamento reale. È iniqua perché non si premiano gli enti locali virtuosi che qui nel Vicentino sono molti. Si chiedono grandi sacrifici a lavoratori pubblici, pubbliche amministrazioni e a chi ha un reddito medio basso. Chi ha un reddito “alla Berlusconi” non viene penalizzato. È improduttiva perché non ha effetti sulla crescita».
E «la furbata di Tremonti» che sbrollini denuncia è che il Ministro getta il sasso e nasconde la mano: «Costringe i sindaci – spiega – a mettere la loro faccia ai tagli ai servizi e a spiegarli ai cittadini».
Di qui l’importanza di un’azione d’informazione al cittadino che ha sottolineato Marchioro: «Lunedì, come direttivo dell’Anci, ci troveremo a Belluno. E nell’occasione chiederò che venga avviata un’azione di sensibilizzazione pressante nei confronti dei cittadini per far capire i contenuti della manovra».
Ma a Roma la difesa del Pd è pronta a partire e Baretta ha annunciato le mosse: «Servono soldi? Noi proporremo la tassazione del 3% a chi ha utilizzato lo scudo fiscale: 3 milioni a euro destinati ad abbattere i tagli agli enti locali». E ancora. Il Pd proporrà la tassazione alle rendite finanziarie; un miliardo dedicato agli interventi sociali e per le donne che lavorano con figli; incentivi alle aziende che assumono giovani. «Siamo l’unico paese in Europa che regala le frequenze per la tv – continua Baretta -. Il motivo è chiaro: chi le prende è anche quello che le distribuisce. Di qui la proposta di un’asta. E poi la lotta all’evasione: quanto recuperato venga diviso anche agli enti pubblici». E intanto c’è chi, come amministrazione, deve fare i conti con un patto di stabilità che mette in ginocchio il Comune. È intervenuto il sindaco di Santorso, Pietro Menegozzo, tra i tre vicentini (insieme a Rossano e Isola) dei 12 Veneti più tartassati dalla manovra del Governo e dal nuovo patto di stabilità: «Ci impongono per il prossimo anno un bilancio con un saldo attivo di 2 milioni di euro. Impensabile se si pensa che si aggirerà su 300 mila euro. Tutto perché le proiezioni sul patto vengono eseguite utilizzando un algoritmo che è inapplicabile per le realtà comunali di piccole dimensioni. Viene poi preso in considerazione solo il criterio degli investimenti e non quello della spesa corrente o dell’indebitamento. Insomma, altro che federalismo fiscale». E sbrollini ha concluso: «Mi rendo conto che, come opposizione, avremo poco spazio di manovra, il provvedimento è pressoché blindato. Ma porteremo proposte di buon senso, raccolte direttamente dai sindaci, e speriamo siano ascoltate».CRI.GIA.

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