I risultati di domenica ci dicono due cose. La prima è che le primarie del Pd sono diventate un appuntamento importante e atteso. A confermare questa teoria è l’altissima affluenza: a Vicenza e provincia abbiamo superato i 32 mila votanti e il merito è da condividere con i nostri bravi e instancabili volontari. La seconda cosa è che hanno vinto la voglia di cambiamento insieme al bisogno di idee chiare e nette. Sono quindi contenta dell’ottimo risultato di Renzi, il candidato che ho sostenuto. Ho molta stima anche per Cuperlo e Civati, ma i risultati confermano chiaramente che non può che essere con Renzi la nuova stagione del Partito Democratico, che necessita di essere più aderente a quello che l’elettorato ci chiede. Ho sempre creduto in una sinistra riformista e post ideologica capace di guidare e aiutare coloro che non hanno nessuna tutela. La vittoria di Renzi non è la fine della sinistra, ma di una parte di un gruppo dirigente nazionale che in questi anni non è riuscito a interpretare i cambiamenti della società. La nuova segreteria nazionale presentata ieri, con la presenza di ben sette donne e molti under 40, rappresenta un primo bel segnale di cambiamento.