LA MANIFESTAZIONE. Ieri pomeriggio la pacifica invasione di cittadini
Centro “in rosa”. Migliaia in corteo per la dignità
Giulia Guidi
Cinquemila per la questura, ottomila secondo gli organizzatori. Moltissimi gli uomini. Associazioni, sindacati e politica insieme per i diritti femminili
Lunedì 14 Febbraio 2011CRONACA, pagina 12 “Il Giornale di Vicenza”.
Migliaia di persone in piazza, per rispondere allo slogan “se non ora quando?”. Un successo ieri pomeriggio, a Vicenza, della manifestazione nazionale contro la strumentalizzazione del corpo della donna, cui hanno aderito decine tra associazioni e partiti e centinaia di cittadini. 5 mila, secondo la questura, presente lungo il corteo da piazza Castello a palazzo Chiericati; 8 mila la stima dei manifestanti. Poco prima delle 15, quando la testa del corteo ha raggiunto piazza Matteotti, dovevano ancora partire in molti dall’altro capo del centro. Un affollato e variegato serpentone ha espresso pacificamente vari gradi di dissenso sull’immagine della donna emersa dai recenti scandali “di palazzo”. «Sono qui per rivendicare un futuro diverso da quello che mi viene prospettato dalla cultura mediatica – urla la quindicenne Cecilia Correale – una pari dignità tra uomini e donne, sancita dalla nostra Costituzione». A tenere lo striscione di testa, tanti volti noti della politica “rosa” vicentina: «Sono qui con mio figlio Davide, di 4 mesi – esordisce la parlamentare Pd Daniela sbrollini – perché la differenza tra uomo e donna si vive ogni giorno, anche alla Camera. Mi dispiace che le colleghe del Pdl siano cadute nel gioco del sovrano». La fa eco Cinzia Bottene, che dopo qualche anno ha visto riapparire le “pignatte” in piazza: «È una bella giornata, al di là delle nostre aspettative. Siamo qui per i nostri figli, per il lavoro, per le migranti». «Unite si vince – è la chiave di lettura della segretaria Cgil Bregamin – e noto la presenza di molti uomini e di molti giovani al nostro fianco». «Sono per la meritocrazia, al di là dell’età e del sesso – conclude il vice sindaco Alessandra Moretti – Oggi è un giorno di svolta per la condizione delle donne».