Da “Il Giornale di Vicenza” di Mercoledì 08 Giugno 2011 CRONACA, pagina 12
Sorpresa e amarezza l’indomani dell’annuncio della decisione del Governo di ridurre i contributi a favore di quanti hanno subito danni con l’alluvione dello scorso novembre. Unanime è la reazione negativa di comitati, categorie e politici di fronte alla decisione di ripartire i 300 milioni di euro in due tronconi, metà agli alluvionati e metà alle opere pubbliche.
«Questa suddivisione dei 300 milioni stanziati l’indomani dell’alluvione lascia l’amaro in bocca – commenta la parlamentare Pd Daniela Sbrollini, che ieri ha portato alla Camera la questione – La somma stanziata dal Governo era stata accolta con favore e attenzione da tutti i gruppi politici; apprendere ora di una nuova modalità di suddivisione, che nei fatti significa una riduzione della capacità di rimborso, aumenta la distanza di questo Governo dai problemi dei cittadini veneti. Mi auguro che il presidente Zaia possa agire nei confronti del suo Governo per recuperare quello che il Veneto merita, e che le opere necessarie per evitare altri drammi siano realizzate in tempi ragionevoli per poter scongiurare altri disagi e altre spese pubbliche».
«Ho ancora in mente i toni trionfalistici usati dagli esponenti della Lega, locale e nazionale, che si attribuivano il merito dei rimborsi promessi – afferma l’on. Giorgio Conte, coordinatore veneto di Fli – Ora sarebbe lecito attendersi che, con altrettante franchezza e coraggio, ci dicessero di chi è il “merito” per aver sottratto risorse, promesse a chiacchiere e mai erogate nei fatti. Con le cifre a disposizione nel decreto appena firmato dal premier non si coprirà neppure il 75 per cento dei danni censiti, e ciò rappresenta un’autentica beffa. Si è trattato della solita bufala della promessa non mantenuta».
Il consigliere regionale del Pd Stefano Fracasso dal canto suo chiede al presidente Luca Zaia di «essere esplicito e di spiegare dove si trovano e se sono immediatamente erogabili gli 80 milioni di cui parla e che dovrebbero compensare la riduzione dei fondi per i rimborsi, dopo la decisione presa dal Governo».
«Dobbiamo constatare che quelle risorse non erano un acconto bensì il saldo finale – conclude Raffaele Grazie, consigliere regionale dell’Udc -, quindi solo 150 di quei 300 milioni di euro potranno essere destinati ai privati e che gli stessi avranno come risarcimento massimo 30 mila euro».
La vicenda è destinata a finire anche in Consiglio comunale, attraverso una domanda d’attualità presentata da Raffaele Colombara della Lista Variati, con la quale si chiede una valutazione dell’Amministrazione sulle nuove misure e quale sia lo stato dell’arte per quanto riguarda progettazione ed esecuzione dei lavori di prevenzione.