Carcere. L´on. Sbrollini presenterà un´interrogazione a due ministri «Igiene, situazione esplosiva»

Tratto da il Giornale di Vicenza, giovedì 01 novembre 2012 – CRONACA – Pagina 20

L´EMERGENZA SANITARIA. Dopo l´allarme lanciato dal responsabile Ulss Stefano Tolio sul rischio di nuove infezioni

E ora il carcere finisce in Parlamento

Ennesima bocciatura igienica del carcere di San Pio X.
Le carenze restano, anzi si aggravano. Il responsabile della sanità penitenziaria dell´Ulss Stefano Tolio torna a segnalare i grossi rischi che si annidano fra le celle della casa circondariale di Vicenza per il sovraffollamento, la fatiscenza dei locali e un avvicendamento impressionante dei detenuti che può vanificare anche i programmi di controllo sanitari. La denuncia è pesante.
«In queste condizioni una nuova infezione può scoppiare da un momento all´altro». Insomma la possibilità di una malattia contagiosa che metta in crisi reclusi, personale, operatori, è sempre incombente. Si dilatano i gap negativi sotto il duplice aspetto strutturale e organizzativo, e le garanzie latitano. Insomma è allarme.
Così la deputata del Pd Daniela Sbrollini presenta una interrogazione alla guardiasigilli Paola Severino e al responsabile del dicastero della salute Renato Balduzzi.
«Raccolgo l´auspicio della garante dei detenuti di Vicenza. La situazione è esplosiva – spiega – .
Voglio sollecitare l´attenzione dei due ministri per le rispettive competenze sulla drammatica realtà delle nostre carceri, affinché si decida finalmente di mettere in atto misure che permettano di risolvere due problemi prioritari: il sovraffollamento e la mancanza di un turnover del personale penitenziario».
Non è la prima volta che la parlamentare vicentina si interessa in prima persona della questione-San Pio X sollecitando soluzioni che tardano a venire.
«Come Pd abbiamo ribadito più volte la gravità del problema.
Io stessa ne ho parlato recentemente con il ministro Severino.
Anzi prima di quest´ultima estate, assieme all´assessore Giuliari, mi sono recata in visita alla casa circondariale di Vicenza, dove vorrei ritornare presto.
Ho incontrato il dott.Tolio, la direttrice Iannucci, ho c! onosciuto il personale penitenziario di servizio, che é capac! e e preparato, ma quantitativamente scarso e del tutto insufficiente rispetto al numero dei detenuti presenti».
La presa di posizione dell´on. Sbrollini è su tutta la linea: «Non è solo un discorso di gestione. C´è una grande preoccupazione.
Come può essere tutelata la salute dei detenuti, se ce ne sono troppi, addirittura fino a 2 volte e mezzo la capienza massima del carcere ? Gli ambienti fatiscenti complicano molto la vita di chi arriva spesso in condizioni fisiche non buone. E poi nelle stesse celle convivono persone condannate per reati diversi.
Questo rappresenta un problema sia sotto il profilo dell´emergenza sanitaria sia sotto quello dei diritti.
La Corte Europea dei Diritti dell´Uomo ha condannato l´Italia con più di 2 mila sentenze, e fra le più frequenti motivazioni di condanna emergono l´irragionevole durata dei processi e le condizioni disumane in cui vivono i detenuti».
Sbrollini promett! e lotta ad oltranza perché si trovi uno sbocco a uno stato di cose che, pur dopo tante denunce, resta precario, fra degrado ambientale e numero di detenuti ad alto quoziente di pericolo.
«In un quadro negativo come questo, dobbiamo tornare a parlare di umanizzazione della pena detentiva e di recupero sociale. È da qui che deve ripartire la riflessione».

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