«Il Fisco da riformare non assolve chi evade»

LE REAZIONI. Parlamentari tutti d’accordo

Antonio Trentin
«È irresponsabile sostenere che si tratta di legittima difesa»

Lunedì 29 Agosto 2011 CRONACA, pagina 11 “Il Giornale di Vicenza”

Le indagini della Finanza incrociano bilanci, dati bancari e fiscali Quale ideologia vale, tra i parlamentari del centrodestra vicentino, dopo lo choc arzignanese dei 106 milioni di euro evasi contestati dalla Finanza ai Mastrotto? Quella berlusconiana classica? Che dice «con tasse troppo alte ci si ingegna per trovare sistemi elusivi o addirittura evasivi», come il premier affermò nel 2004 proprio davanti alle Fiamme Gialle in festa e poi più volte ha replicato, ribadendo che chi è costretto a pagare troppo «si sente moralmente autorizzato ad evadere». Oppure quella recentissima della Lega nord? Che è stata riassunta poche settimane fa nell’improvviso titolo del giornale La Padania sulla bontà civica della delazione fiscale e sull’opportunità di «retribuire i cittadini che segnaleranno casi di evasione con una percentuale sulle sanzioni incassate».
E quanto nel giusto è l’Amministrazione di Arzignano, guidata dal pidiellino Giorgio Gentilin, quando unisce al ringraziamento alla Guardia di Finanza anche un attacco contro «il nostro sistema fiscale, vessatorio oltre ogni misura e di stampo borbonico»? E ancora: come prende tutto l’opposizione parlamentare?
Proprio da quest’ultima – da destra, da Giorgio Conte deputato finiano – viene un “no” all’abbinata tra discorsi anti-evasione e critiche al Fisco: «Ricordo al sindaco Gentilin che la riforma del sistema fiscale è l’ennesima promessa non mantenuta da questo governo. L’evasione fiscale è un cancro che il paese paga con l’incremento del debito pubblico che ci porta a un passo dal default. Danneggia la collettività, le imprese e i cittadini onesti». «Sono inaccettabili – aggiunge Conte – le dichiarazioni che vogliono giustificarla: sostenere che l’evasione “è un atto di legittima difesa”, come fece Berlusconi nel 1996 e nel 2006 perdendo poi le elezioni, è irresponsabile nei confronti del paese e dannoso per lo stesso centrodestra».
Da sinistra, dal Partito democratico, non è diverso il ragionamento di Daniela sbrollini: «Se non avessimo tanta evasione, non ci sarebbe bisogno di manovre finanziarie così pesanti, che colpiscono duramente il ceto medio già tartassato e fanno pagare la crisi sempre agli stessi. Troppa gente si arricchisce alle spalle di chi le tasse le paga tutte…». Vessatorio il sistema fiscale in realtà così ampiamente dribblabile? «Non solo ringrazio la Guardia di Finanza per quello che sta facendo a Arzignano – dice ancora la deputata vicentina – ma dico anche che di Stato, in questa materia, ce ne vuole di più e non di meno: resta troppo debole la possibilità di indagare sugli evasori».
Mancando parlamentari pidiellini, il più berlusconiano degli onorevoli vicentini è oggi Massimo Calearo, tra i “Responsabili” della fiducia al governo. Anche lui è netto nel condannare una realtà di cui attenua l’impatto solo con un «va punita ma va anche capita» detto dalla parte di chi è imprenditore. «Però è un dato di fatto – prosegue il deputato di maggioranza – che bisogna pagare tutti per poter pagare meno. Bisogna passare dal concetto che “chi non paga è un furbo” alla convinzione che “chi non paga è un delinquente”. Come in America. È una questione culturale: non possono più valere proverbi tipo “coi schei e l’amicissia se compra anca la giustissia”». «Invece apprezzo le dichiarazioni in cui si dice che i Mastrotto daranno collaborazione – conclude -: mano sulla coscienza e restituire».
Manuela Lanzarin, deputata leghista di Rosà, è tra i colpiti dall’imponenza dell’evasione contestata al gruppo Mastrotto («un’operazione importante») ma mette in guardia dal «generalizzare la problematica, per non finire a dire che tutti sono evasori»: «Il sistema non è comunque giustificabile e l’evasione va perseguita e punita».
Anche con la “delazione civica” anti-furbi chiesta dalla Padania? La sensibilità in materia di fisco, risponde la Lanzarin, dovrebbe «far parte del senso civico di ogni cittadino». Nell’ottica della legalità «è utile tutto quello che rende più trasparente e giusta la situazione». Fermo restando che «non deve essere il Nord a pagare di più, con i suoi imprenditori e i suoi artigiani, per una situazione che altrove è anche più diffusa».
E sempre da casa Lega il senatore Paolo Franco commenta: «Condivido quanto detto dal sindaco Gentilin sull’impegno della Finanza contro l’evasione. Ma non condivido il suo tentativo di attribuire indirettamente al sistema fiscale le colpe degli illeciti arzignanesi. Da parlamentare locale conosco personalmente i Mastrotto e attendo le verifiche dell’autorità inquirente prima di trarre conclusioni. La Valle del Chiampo deve moltissimo agli imprenditori della concia, ma non può esserci giustificazione di fronte alle situazioni emerse».

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